«La semplicità con cui ho affrontato la campagna elettorale ha fatto la differenza, ho scelto di dire parole di verità». Il primo giro di cori è appena finito, i fumogeni impregnano ancora l’aria e corso Nicotera si è riempito di bandiere: sono quelle del centrodestra.

Il risultato non è ancora ufficiale ma Mario Murone festeggia assieme a chi lo ha accompagnato in un mese e mezzo di campagna elettorale. Stanchezza e soddisfazione per una battaglia all’ultimo voto: «Ho accettato la candidatura senza pormi il problema di arrivare dopo un sindaco di centrodestra e dunque senza pensare a eventuali esigenze di discontinuità. Non ho pensato neanche a chi potesse essere il mio antagonista: ho fatto la mia scelta e basta».

«La mia vittoria - continua l’avvocato e docente universitario – significa che la città torna in mano alla politica anche se guidata da un civico. So che sembra un ossimoro ma è ciò che ci ha fatto vincere».

Qualche sassolino nelle scarpe è rimasto: «Si sono dette tante cose: che non mi sosteneva nessuno, che non è venuto il presidente della Regione, che sono mancati i big. Poi hanno detto che ero eterodiretto quando i big sono venuti: insomma, ne ho sentite tante ma sono andato per la mia strada».

Passaggio inevitabile su Gianpaolo Bevilacqua, il cui exploit (il 24% al primo turno da indipendente) è stata la notizia politica delle scorse settimane a Lamezia. Murone per ora non ragiona sul tipo di rapporto che il centrodestra avrà con i consiglieri del candidato civico che arriva dal centrodestra: «Abbiamo già una maggioranza consistente, non abbiamo bisogno di altri ma se si identificano con i nostri valori perché no? Possiamo pensare a una coalizione più larga».

Al centrodestra Murone chiede di stargli vicino «nel governo della città, in questi cinque anni che ci aspettano. Dobbiamo dare alla città ciò che le abbiamo promesso».

Sul piano amministrativo il neo sindaco si propone di «dare uno sguardo alla “macchina” per vedere cosa può dare e come può andare avanti, ma soprattutto partire da un momento di vicinanza con i cittadini e i loro problemi: se è possibile già da domani».