Ha deciso di partire dalla coda il gruppo regionale del Pd per capire i contorni delle transazioni da 77 milioni di euro firmate dalle Asp calabresi con la Bff Bank. Transazioni al centro delle polemiche anche perché sono oggetto di una indagine, affidata alla Guardia di finanza, della Procura di Milano.

Della questione si discuterà nel prossimo Consiglio regionale. «Il gruppo del Pd ha ottenuto dal presidente del Consiglio Mancuso e dai capigruppo di Palazzo Campanella l’inserimento della discussione, in occasione della prossima seduta di Consiglio regionale, sulla vicenda relativa alle transazioni concluse dalle Asp che era stata al centro di una conferenza stampa del gruppo dem a Lamezia Terme durante gli scorsi giorni». È quanto dichiara il capogruppo Pd Mimmo Bevacqua all’indomani della sua partecipazione alla conferenza dei capigruppo, sottolineando la necessità che sulla vicenda sia fatta definitivamente chiarezza, perché «è nostro dovere svolgere un ruolo di controllo e vigilanza tale da sciogliere ogni punto di oscurità presente».

Il rischio però è che in aula si svolgerà un dibattito molto retorico visto che in quella conferenza stampa il Pd aveva annunciato di voler chiedere l’audizione dei manager che hanno siglato le transazioni e, presumibilmente, anche l’acquisizione degli atti. Nella seduta della commissione però non hanno chiesto né l’uno né l’altro, quindi andranno alla discussione senza avere elementi certi sulla vicenda. Sarà l’occasione per ascoltare allora la versione di Roberto Occhiuto. Ricordiamo infatti che le transazioni sono atti straordinari e, come tali, devono essere autorizzati dalla struttura commissariale e passare al vaglio del Dipartimento Salute. Questi passaggi sono stati fatti?

Tornando invece alla conferenza dei capigruppo, il Pd ha annunciato il voto contrario alle riforme istituzionali messe in campo dal centrodestra ovvero il consigliere supplente e il limite agli assessori esterni. Un voto contrario non solo perché uno schema di riforma sull’architettura istituzionale e la legge elettorale andrebbe discusso e condiviso tra maggioranza e minoranza, ma anche perché non sono queste le priorità della Calabria stretta dalla morsa delle tante vertenze di crisi aziendali e ultima in Europa rispetto a tutti gli indicatori economici sociali e occupazionali. «C’è bisogno, invece, di interventi immediati – si legge nella nota del Pd - per un piano straordinario di manutenzione del territorio e per destinare risorse ai Comuni e al sistema produttivo che hanno subito danni ingenti in occasione degli ultimi e violenti eventi atmosferici. Le riforme in discussione, invece, sono provvedimenti che vanno esclusivamente incontro alle esigenze elettorali della maggioranza e non alle necessità dei calabresi».