Il blitz anti 'ndrangheta fa tremare la politica calabrese a un mese dalle elezioni

Coinvolti anche Adamo e Incarnato, i due luogotenenti del governatore Oliverio. Che ora deve decidere se continuare la sua battaglia contro il Pd. Nel centrodestra scoppia il caso Callipo, da tempo sostenitore di Mario Occhiuto

di Pietro Bellantoni
19 dicembre 2019
10:44
Nicola Adamo e Mario Oliverio
Nicola Adamo e Mario Oliverio

È un terremoto giudiziario che fa traballare anche la politica calabrese, a ormai un mese dalle prossime Regionali. La mega operazione “Scott-Rinascita”, che ha portato all'arresto di più di 330 persone (oltre 400 gli indagati) rischia di sconvolgere i già fragili assetti delle varie coalizioni che si affronteranno il 26 gennaio. Nell'inchiesta, coordinata dalla Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, sono infatti finiti, tra gli altri, l'ex vicepresidente della giunta regionale Nicola Adamo (divieto di dimora in Calabria) e l'ex sottosegretario Luigi Incarnato (domiciliari), due tra i principali sostenitori della ricandidatura del governatore Mario Oliverio.

 


Adamo e Incarnato

Adamo, in particolare, è da tempo considerato il “presidente-ombra”, l'uomo al cui vaglio passano tutte le strategie politiche di Oliverio e della sua area. L'ex consigliere regionale, inoltre, è il marito della deputata “oliverianissima” Enza Bruno Bossio, che poche settimane fa aveva affermato che dietro la decisione di Zingaretti di non ricandidare il governatore in carica ci sarebbe stato un preciso ordine di Gratteri.

Incarnato, segretario regionale del Psi, oltre a essere stato nominato da Oliverio al vertice della Sorical (la società che gestisce le risorse idriche regionali), fino a oggi è stato il coordinatore del «centrosinistra calabrese», ovvero quell'agglomerato politico composto da dissidenti del Pd e amministratori schierati al fianco del governatore. Il mega blitz assesta dunque un colpo tremendo alla coalizione di Oliverio, perché coinvolge in modo diretto i suoi luogotenenti.

 

- Chi è Luigi Incarnato

Divieto di dimora per Nicola Adamo 

 

Ora c'è da chiedersi se il governatore porterà comunque avanti i suoi progetti di una candidatura in solitaria alternativa a quella del Pd, che sostiene Pippo Callipo.

 

Effetti sul centrodestra

Ma gli effetti dell'inchiesta si riverberano anche sul centrodestra. In carcere sono finiti l'ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli e il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo. Il sindaco di Pizzo Calabro, in particolare, nel 2014 aveva partecipato alle primarie per la scelta del candidato presidente del centrosinistra. Venne sconfitto da Oliverio, ma restò comunque nel Pd in virtù del suo rapporto privilegiato con l'ex premier Matteo Renzi.

 

Lo scorso anno il colpo di scena, con Callipo che annuncia il suo endorsement alla candidatura a governatore di Mario Occhiuto, il sindaco forzista di Cosenza. «Accolgo l’appello al civismo lanciato ai sindaci dal governatore Mario Oliverio, ma lo faccio scegliendo di sostenere il collega Mario Occhiuto come candidato alla presidenza della Regione», dice il primo cittadino di Pizzo. Che da quel momento in poi avvia la sua campagna politica a favore di Occhiuto. Pare che, nelle ultime settimane, dopo il veto di Salvini alla candidatura del sindaco bruzio, Callipo volesse riposizionarsi e allinearsi alle nuove direttive del centrodestra, forse in vista di una candidatura al consiglio regionale.

 

- Chi è Gianluca Callipo

 

Le reazioni

Le prime reazioni sono tutte targate Movimento 5 stelle. «Stanotte lo Stato ha dimostrato ancora una volta tutta la sua capacità di reazione dispiegando uomini e mezzi per un attacco frontale. Da oggi in Calabria si respira un'aria migliore, un'aria che ha il sapore di libertà», dice il senatore e presidente della commissione Antimafia Nicola Morra. «La maxioperazione giudiziaria che oggi ha portato all'arresto di più di 330 persone in tutta Europa – gli fa eco la deputata Federica Dieni – dimostra la forte espansione della 'ndrangheta e il suo immenso potere criminale, ma anche che esiste un sistema-Stato in grado di fermarla». «Oggi – commenta la parlamentare Dalila Nesci – sono state efficacemente azzerate le cosche del vibonese legate alla famiglia Mancuso e il lavoro coordinato da Nicola Gratteri della Dda di Catanzaro e dalle forze dell'ordine è prezioso».

 

bellantoni@lactv.it

Giornalista
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