Difendere i beni comuni, ecco la proposta di legge di iniziativa popolare

VIDEO | Incontro all'Unical con Alberto Lucarelli, membro del Comitato promotore della legge il cui testo venne redatto da Stefano Rodotà. L’obiettivo è quello di arrivare ad un milione di firme

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di Salvatore Bruno
5 maggio 2019
15:17

Passa anche dall’Università della Calabria la raccolta di firme per portare in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare per la salvaguardia dei beni della collettività. L’obiettivo è quello di arrivare ad un milione di sottoscrizioni. Il testo ripercorre quello elaborato da un gruppo di giuristi guidato da Stefano Rodotà.

Attivisti riuniti al Dam

Al Dam, Il Dipartimento Multimediale Autogestito, con sede nel polifunzionale dell’ateneo di Arcavacata, si è svolto sul tema un incontro pubblico coordinato da Walter Nocito e da Francesco Saverio Oliverio, con la partecipazione e la presenza di componenti importanti dell'attivismo e della società civile calabrese, come il sindaco di Polistena, Michele Tripodi. Ad illustrare i contenuti della legge anche Alberto Lucarelli, tra i membri della Commissione Rodotà. Lucarelli è anche uno dei fondatori del comitato impegnato ad individuare e tutelare attraverso un apposito codice normativo, quei beni comuni che, al di là della loro appartenenza pubblica o privata, contengano nella loro natura utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali e al libero sviluppo delle persone.


Lo scandalo delle concessioni marittime

«Per capire come la politica debba essere stimolata alla tutela dei beni comuni – ha denunciato Lucarelli - basta pensare che anche l’attuale governo gialloverde non ci ha pensato su due volte nel prorogare le concessioni marittime demaniali per altri 15 anni, sottraendo tale patrimonio pubblico alla collettività per regalarlo ai privati». Ecco l’intervista:

Giornalista
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