L’intervista

Dalle iniziative contro il racket al microcredito, Molinaro (Lega): «Ecco come lavora la commissione regionale anti ’ndrangheta»

VIDEO | Il consigliere è stato ospite nei nostri studi a Rende e ha illustrato le azioni messe in campo dall'organismo da lui presieduto a Palazzo Campanella

di Massimo Clausi
4 marzo 2024
20:30

Il presidente della commissione regionale anti ‘ndrangheta, Pietro Molinaro fa un bilancio dell’attività della commissione di Palazzo Campanella, negli studi di Cosenza Channel. Lui stesso ammette che era un po’ scettico sulle funzioni dell’organismo prima di conoscerlo dall’interno. Ora, però, si dice convinto che si tratta di uno strumento certamente diverso dall’omonima commissione parlamentare ma che riesce a garantire una attività di tutela importantissima per i più deboli.

Certo la commissione da sola non può fare miracoli. Ecco allora che Molinaro chiede due cose allo Stato. La prima sono maggiori investimenti nelle forze dell’ordine presenti in Calabria con più presidi sul territorio. Il consigliere regionale cita come esempio la Caserma di Cetraro, costata diversi soldini, ma mai entrata effettivamente in funzione. «Un brutto segnale - dice Molinaro - che rappresenta un arretramento sul territorio. Per questo la commissione ha avviato diverse interlocuzioni, anche con il sottosegretario agli Interni, Wanda Ferro, per risolvere la situazione».


L’altro aspetto che richiama Molinaro è quello di investimenti capaci di produrre sviluppo e quindi una migliore qualità della spesa. «Solo così - dice il presidente - riusciamo ad evitare che tanti giovani, ma non solo, siano attratti da scelte all’apparenza semplici ma che poi si rivelano più che complicate».

Se questo è il quadro generale, Molinaro poi scende nel dettaglio delle iniziative che si stanno portando avanti a sostegno delle fondazioni anti racket e anti usura. Si tratta non solo di un contributo per le associazioni registrate nell’albo nazionale, ma anche una collaborazione sulle attività di informazione verso i cittadini su tutti i benefici che prevede la legge per chi è vittima di questi fenomeni.

Altra iniziativa portata avanti è quella sul microcredito sociale in chiave antiusura. Le difficoltà di accesso al credito sono notorie non solo in Calabria, ma in tutta Italia. Molinaro spiega che, grazie alla sinergia con l'assessore regionale al Welfare, Emma Staine, si è avviato un progetto di microcredito sociale. Grazie a fondi attinti dal Fse è possibile offrire prestiti a tasso zero e senza garanzie fino a diecimila euro alle famiglie che sono in difficoltà. Proprio per evitare che queste persone cadano nelle maglie dell'usura. I dati nazionali, infatti, dicono che in difficoltà in questo momento non sono solo le imprese, ma anche le famiglie il cui indebitamento, a livello nazionale, supera i 500 miliardi.

Piccole iniziative ma che a tanti possono dare un barlume di speranza e soprattutto evitargli la tentazione di compiere scelte all’apparenza facili, ma totalmente sbagliate.

 

 

Giornalista
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