La minoranza guidata da Samuele Maiolo controreplica al primo cittadino denunciando disservizi irrisolti, tra cui problemi idrici, scolastici e la gestione dei debiti comunali
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Si riaccende il confronto politico a Nardodipace dopo la nuova, articolata controreplica del gruppo di minoranza guidato da Samuele Maiolo alle dichiarazioni del sindaco Romano Loielo. La posizione dell’opposizione, affidata a una nota dettagliata, parte da un richiamo temporale preciso: «Sono trascorsi oltre due anni e mezzo dall’insediamento dell’attuale amministrazione comunale. Un tempo più che sufficiente per programmare, intervenire e risolvere molte delle criticità note da anni». Per la minoranza, diventa dunque sempre meno credibile attribuire ogni disservizio ai presunti debiti del passato, poiché «una parte significativa delle esposizioni finanziarie del Comune risale proprio a periodi amministrativi guidati dall’attuale sindaco» e perché le difficoltà nei pagamenti sarebbero già emerse «nei documenti contabili ufficiali».
Uno dei passaggi più critici riguarda l’accusa relativa al cosiddetto “consigliere ombra”. La minoranza respinge la ricostruzione del sindaco e ribadisce che, nel proprio gruppo, «non ci sono ombre, ma giovani cittadini che lavorano alla luce del sole per il bene della comunità», invitando Loielo a indicare pubblicamente chi sarebbe questo presunto soggetto.
Ampio spazio è dedicato anche alla Strada provinciale 76. L’opposizione sostiene di non avere mai paventato una chiusura dell’arteria, ma di aver sollevato legittime perplessità sui lavori in corso. «Le nostre segnalazioni non miravano a creare allarmismi», scrive il gruppo, chiedendosi se fosse davvero necessario trasformare osservazioni tecniche in un caso pubblico. Una dinamica che, secondo la minoranza, potrebbe essere legata «alle esigenze di visibilità del sindaco in vista della sua candidatura a consigliere provinciale».
Altro punto caldo è quello del servizio idrico nel capoluogo. Le mancanze d’acqua, spiegano i consiglieri, non sarebbero il frutto di racconti ingigantiti, ma «segnalazioni reali dei cittadini, che continuano a subire interruzioni e disservizi». E ricordano che, subito dopo l’intervento annunciato dal sindaco sulla sorgente, «l’acqua ha iniziato a mancare non solo nelle abitazioni interessate dai lavori, ma in tutto il capoluogo». Da qui una serie di interrogativi a cui, sostengono, l’amministrazione non avrebbe ancora risposto: cosa sia accaduto, se siano state effettuate verifiche e se le giustificazioni legate alla siccità siano supportate da dati.
Durissima la parte dedicata alle scuole della frazione Cassari, dove la minoranza descrive genitori preoccupati e servizi essenziali non garantiti: «Dall’inizio dell’anno scolastico 2025/2026 i sistemi di riscaldamento non risultano funzionanti». Nella nota si sottolinea che i plessi sarebbero riscaldati «solo per poche ore tramite piccole bombole di Gpl», in attesa dell’installazione dei nuovi bomboloni prevista da una delibera definita “immediatamente eseguibile”, ma non ancora completata. Nel documento si chiede inoltre chiarimento sulle indiscrezioni relative alla sospensione di quattro lavoratori comunali, circostanza che il sindaco – affermano – dovrebbe chiarire ufficialmente.
Sulla questione debitoria, la minoranza richiama episodi specifici: «Nella precedente gestione Loielo si accumularono bollette Gpl non pagate per anni per circa 230.000 euro, bollette per contatori inesistenti per circa 60.000 euro e bollette Enel 2012–2017 non saldate per oltre 520.000 euro». Importi riportati negli atti comunali, precisa la minoranza, che contesta dunque l’uso ricorrente della «eredità del passato» come spiegazione universale.
Non manca un capitolo dedicato alle opere pubbliche. Il gruppo sostiene che diversi interventi oggi rivendicati dall’amministrazione deriverebbero da progetti predisposti in precedenza, citando il caso della strada Ragonà–Cassari e chiedendo chiarimenti sulla scelta di una variante legata al nuovo ponte. «È doveroso che l’amministrazione chiarisca lo stato attuale degli interventi e le motivazioni delle scelte effettuate», si legge nella nota della minoranza.
Maiolo affronta anche le accuse personali del sindaco, che aveva messo in dubbio la sua presenza sul territorio: «Chi conosce Nardodipace sa che il sottoscritto vive e opera quotidianamente qui». Da qui l’ulteriore domanda su un componente della Giunta che, secondo la minoranza, svolgerebbe da mesi attività lavorative fuori regione senza essere sostituito: «Percepisce ancora le indennità di mandato? Sono state verificate le condizioni di effettivo esercizio della funzione?».
Il documento si chiude con un riferimento al monito del sindaco, che aveva parlato di qualcuno impegnato a «distruggere il nome della comunità». La minoranza ribatte che l’immagine di Nardodipace «non è stata indebolita da chi chiede trasparenza, ma da una lunga serie di vicende del passato», aggiungendo un’ultima stoccata: «Chi fa il proprio lavoro con serietà non ha bisogno di mordere come vipere».


