Elezioni regionali

Nel Lazio Pd e M5s si spaccano e spianano la strada al centrodestra

Il 12 e 13 febbraio si vota. Un test politico cruciale per i partiti che governano il Paese. A dar loro una mano sarà lo stesso centrosinistra che non ha optato per un candidato unico. Ecco chi è in campo e come si presenta la sfida (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Massimo Clausi
23 gennaio 2023
11:38
D’Amato, Bianchi e Rocca
D’Amato, Bianchi e Rocca

Secondo Silvio Berlusconi le elezioni Regionali in Lazio «sono importanti per i cittadini che hanno diritto di essere governati meglio, dopo anni di immobilismo della sinistra, ma sono decisive per l'intera nazione e importanti anche per la politica italiana per confermare e consolidare il successo del centrodestra». Il pronostico per Matteo Salvini è invece quello del due a zero secco per il centrodestra, in Lazio come in Lombardia.

In effetti le regionali del 12 e 13 febbraio saranno il primo banco di prova per il centrodestra che al Governo del Paese inizia a mostrare una certa discrepanza fra il programma e l’azione amministrativa, incartandosi fra tagli accise, improbabili blocchi navali, limiti variabili di pagamento al Pos e altro ancora.


In tutto questo però il centrodestra può contare su un alleato sicuro ovvero il centrosinistra che anche in questo caso si presenta a ranghi sciolti. L’ex assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato era riuscito a farsi sostenere anche dal Terzo Polo di Renzi e Calenda, ma non ha trovato l’endorsement del M5s. Conte in Lazio ha infatti scelto di andare da solo o quasi. La sua candidata è un volto noto del Tg3 nazionale ovvero Donatella Bianchi, ex presidente nazionale del Wwf e per molti anni conduttrice di “Linea Notte”. La spaccatura era inevitabile dopo il naufragio del presunto campo largo avvenuto con la crisi del Governo Draghi. Non solo, ma a Roma quella crisi ha una ragione in più, visto che le visioni di Pd e M5s sul termovalorizzatore sono distanti. Oltre la politica, c’è poi la tattica. Conte avverte che il Pd è ridotto al lumicino e continua la sua scalata all’elettorato del partito, con qualche buona entratura. Nel Lazio, infatti, a sostegno della Bianchi c’è la lista Coordinamento 2050, che raccoglie nomi e vecchi volti della sinistra e dei verdi che hanno scelto di andare insieme a Giuseppe Conte, come Stefano Fassina, Paolo Cento, Loredana De Petris e l'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, e ha trovato l'adesione anche di altre forze come Sinistra Italiana.

Capolista sarà Tina Balì, segretaria della Flai Cgil Nazionale, a testimonianza di un asse fra Conte e Landini che si fa sempre più stretto a danno dei dem. Mentre il Pd è alle prese con la sua organizzazione interna, l’avvocato del popolo continua a lanciare segnali chiarissimi all’elettorato di sinistra accreditandosi come l’unica vera forza progressista Insomma la maggioranza che faticosamente governava con Zingaretti si è dissolta e ognuno balla per conto suo. Un pò come sta accadendo in tutta Italia. In Calabria, ad esempio, è notorio che le opposizioni siano su posizioni diversificate e raramente intraprendono azioni comuni. Ma le analogie con la Calabria non finiscono qui. Secondo i sondaggi per i laziali il problema principale è la sanità, seguita da quello dei rifiuti. Un po’ come accade alle nostre latitudini. Normale che il termovalorizzatore sia diventato terreno di scontro politico anche se sei cittadini su dieci del Lazio si dicono favorevoli alla sua realizzazione. In Calabria c’è il progetto di rinnovare e raddoppiare il termovalorizzatore di Gioia Tauro ma la prima manifestazione d’interesse si è chiusa in un nulla di fatto. La procedura è stata riaperta e i termini sono ancora in corso. Anche se qui il termovalorizzatore non riscuote lo stesso successo che in Lazio.

Se questo è il quadro la lepre di queste regionali sembra proprio Francesco Rocca, l’uomo scelto dopo lunghissime trattative da Fratelli d’Italia. Una scelta non casuale perché il candidato del Pd, da assessore regionale alla Sanità, si è distinto nel periodo della pandemia. Serviva quindi un nome di eguale efficacia e la Meloni ha puntato sul presidente (ora dimessosi) della Croce Rossa Italiana. Un minuto dopo, però, qualcuno è andato a spulciare negli archivi delle Procure e ha scoperto una vecchia condanna di Rocca per spaccio di eroina. Lui si è giustificato dicendo che all'epoca aveva solo 19 anni e molte fragilità. Oggi è un uomo diverso e quindi bisognerebbe ricorrere al diritto all’oblio. Vedremo gli effetti che avrà questa storia sull’elettorato.

Ma come detto all’inizio, il voto rappresenta un test importante per il centrodestra. I sondaggi sembrano rassicuranti, ma i piccoli passi falsi del Governo, benzina su tutti, stanno facendo calare la popolarità di Fratelli d’Italia. Così Amato spera e non solo lui. Si perchè il Pd è alle prese con il congresso che avrebbe dovuto rifondare il partito. Il nuovo segretario verrà scelto una manciata di giorni dopo le regionali e rischia di partire già con due pesanti sconfitte elettorali. Il campo largo resta un miraggio. Eppure se le forze alternative avessero unito le loro forze la partita sarebbe stata certamente più aperta, In molti dalle parti della sinistra dovrebbero prendere appunti su cosa è successo nel Lazio per il futuro.

Giornalista
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