Denis Nesci Parlamentare Europeo, Co-tesoriere Gruppo ECR, Coordinatore ECR in commissione REGI, Membro titolare nelle commissioni IMCO, ECON e sottocommissione FISC, complice la sua presenza al convegno alla Mediterranea sul Bergamotto che si avvia verso la certificazione Igp, su cui si è anche speso, è l’ospite dell’intervista negli studi de ilReggino.it di Corso Garibaldi. È lui stesso, a spiegare termini che per la maggior parte dei cittadini sono poco conosciuti. «La Commissione Reggi è la commissione che si occupa dello sviluppo regionale, quindi dalla Commissione Reggi passano tutti i fondi strutturali, politica di coesione, quindi è una delle commissioni più importanti che vede a capo, guardando la Commissione Europea, il vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto. Là faccio il capogruppo, si chiama coordinatore. La Commissione IMCO è la commissione che si occupa di mercato interno e tutela dei consumatori. La Commissione Econ è la commissione controllo monetario e assicurativo; Commissione Fisch è la commissione fiscalità dei Paesi membri».

A tenere banco nelle ultime settimane è la decisione della Corte dei Conti di non concedere il visto di legittimità al progetto Ponte sullo Stretto. Giorgia Meloni è stata durissima, c’è già stata una riunione del Consiglio dei ministri e la decisione di andare avanti. Che idea si è fatto?

«Penso che il Ponte sia una delle infrastrutture più importanti nell’agenda di questo governo. E penso che le motivazioni, o comunque una delle motivazioni che ha visto non dare il sigillo di legittimità è realmente strumentale perché nel 2025 non si può pensare di non considerare l'invio di documentazione tramite un link. Quindi quello già fa capire che c'è una posizione che viene in qualche modo costruita per osteggiare ciò che il potere legislativo fa. Cè stata una riunione a Palazzo Chigi perché l'idea è quella di andare avanti. Quindi bisogna trovare la soluzione per andare avanti perché il ponte rappresenta un impegno in campagna elettorale ma al di là dell'impegno in campagna elettorale è una infrastruttura che può realmente dare uno sviluppo a questo territorio».

Appena 24 ore dopo si è votato anche in quarta lettura la riforma della giustizia, con la separazione delle carriere. C'è il pericolo che si confonda questa posizione del governo come una risposta appunto ai giudici?

«Chi vuole strumentalizzare questo messaggio lo può fare. L'opposizione lo sta facendo, lo ha fatto già all'inizio, ma della riforma della giustizia si è parlato fin dall'inizio della campagna elettorale. È uno degli impegni che questo esecutivo ha preso è proprio riformare la giustizia quindi penso che sia un appuntamento e un impegno che andava preso e verrà portato ormai a conclusione. Quindi ci sarà sicuramente un dibattito, chi strumentalizzerà il tutto, ma noi siamo convinti che bisogna andare avanti e diciamo la conclusione dell’iter ormai è arrivata quindi le idee che il governo Meloni e soprattutto il Presidente del Consiglio ha, sono molto chiare».

Rispetto al voto regionale secondo lei Fratelli d'Italia ne esce rafforzata o comunque resta stabile nella sua posizione? Anche alla luce del fatto che per esempio in una città di tradizione come Reggio, Fratelli d'Italia in Consiglio ha un solo rappresentante…

«Se guardiamo i dati assoluti Fratelli d'Italia è il partito che è cresciuto di più rispetto alle scorse elezioni regionali. Le do un numero, 22.000 sono i voti in più che abbiamo preso a livello regionale. Non c'è nessun partito nella coalizione di centrodestra o di centrosinistra che ha fatto un valore di crescita così come il nostro. È ovvio che c'è tanto da lavorare, è ovvio che le aspettative che abbiamo sono alte sulla città di Reggio Calabria- Noi siamo partiti da un dato: alle scorse amministrative Fratelli d'Italia era un partito che viaggiava sul 3- 4- 5%, noi alle scorse comunali abbiamo preso il 7%, abbiamo eletto due consiglieri comunali , Massimo Ripepi e Demetrio Marino, poi Massimo Ripepi ha fatto altre scelte, ed è rimasto Demetrio Marino e abbiamo continuato a lavorare e a costruire un partito che sono convinto alle prossime elezioni amministrative sarà all'altezza delle aspettative del partito a livello nazionale, ma anche nostre, perché abbiamo in cantiere diverse idee e anche risorse umane che faranno crescere il consenso su Fratelli d'Italia».

Dalle elezioni regionali stravinte dal centrodestra è arrivato un avviso di sfratto al centrosinistra reggino e al Pd. Chiaro che il risultato avrà dei riverberi sulle imminenti comunali, ma come ha interpretato le dichiarazioni di disponibilità avanzate da Cannizzaro da Piazza Duomo?

«Diciamo che quell'avviso di sfratto è sottoscritto da tutta la coalizione di centrodestra, è stato ovviamente annunciato dal collega Cannizzaro ma riguarda la coalizione, quindi siamo sicuri che saranno gli ultimi mesi del centrosinistra che governerà la città. Per quanto riguarda le dichiarazioni dell'amico Ciccio il ragionamento è semplice, la domanda se sarà un impegno suo diretto o evidentemente sarà altro, penso sia opportuno farla a lui, io parlo per conto di Fratelli d'Italia. È ovvio che nel contesto della scelta Fratelli d'Italia sarà lì al tavolo e metterà a disposizione delle idee e si farà la valutazione, è ovvio che nel riconoscere al collega amico Cannizzaro il ruolo da coordinatore regionale del partito che ha preso più voti in Calabria, se c'è il suo nome sul tavolo e si fa un ragionamento complessivo noi non andremo ad alzare le barricate, perché la differenza rispetto al centrosinistra è che noi comunque riusciamo sempre a trovare il modo per stare insieme come centrodestra per vincere e governare. Quindi l'unica cosa che non ci manca sono i nomi. Io invece spero e vorrei diciamo approfittare anche di questa possibilità perché vorrei cominciare a ragionare sulla programmazione. Io penso sia opportuno lanciare una piattaforma e questa è la mia idea che è quella di lanciare una piattaforma che vede seduti all'interno di un tavolo tutte le forze sociali, le associazioni di categoria, imprenditori, terzo settore, che cominciano a lavorare a un programma di sviluppo del territorio per i prossimi 15-20 anni allora insieme a questi, insieme a questa piattaforma, si andrà a costruire un programma elettorale che sarà, se avallato e condiviso, se in qualche modo anche suggerito da questi soggetti, sarà un punto di partenza che già ti consente di poter essere assolutamente certo di vincere».