Nomine Fincalabra in quota Lega, la Minasi replica:«Fantascienza!». La nostra risposta

La reazione della capogruppo della Lega a Palazzo Campanella all'articolo sulle nomine nella società finanziaria della Regione. Il nostro commento

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di Alessia Bausone
16 giugno 2021
21:46
Tilde Minasi, consigliere regionale Lega (foto fb)
Tilde Minasi, consigliere regionale Lega (foto fb)

Non si è fatta attendere la replica della capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Tilde Minasi, al nostro articolo dal titolo “La doppia faccia della Lega: si indigna per le nomine ma dietro quelle di Spirlì in Fincalabra c’è la Minasi”.

La replica integrale della Minasi

«La bella stagione - scrive l'esponente della Lega - porta con sé tanta allegria e leggerezza per questo piace a tutti, ma capita che stare troppo all'aria aperta durante le ore diurne, con le alte temperature, possa avere delle conseguenze. Ad esempio tra i sintomi del colpo di sole figura anche una possibile confusione mentale, che, magari può, poi, anche riversarsi negli scritti. O forse, scopriamo oggi, si traduce nella capacità di stilare vere e proprie sceneggiature di fantascienza. In ogni caso fa piacere scoprire, dall’‘approfondimento’ della giornalista Bausone, particolari e retroscena che, se non fosse che lasciano basiti per quanto sono fantasiosi, farebbero davvero sorridere. Assi, parentele, collegamenti che corrono nella fervida immaginazione dell’articolista ma che sono così sfilacciati e privi di fondamento che ho anche avuto una certa difficoltà, lo ammetto, nel seguire le varie contorsioni e i flashback temporali incredibili che è stata capace di delineare. Ci vuole davvero arte per mettere nero su bianco siffatte teorie, che mi viene quasi voglia di complimentarmi per tanto sforzo.

Nonostante registriamo quasi quotidianamente ricostruzioni giornalistiche campate un po’ in aria - aggiunge - non riesco ad abituarmi ad un tipo di inchiesta, se così si vuol chiamare, che non fornisce prove ma si sviluppa su pettegolezzi di bassa fattura. Perché non ho, purtroppo, altro modo per definire il pezzo di Alessia Bausone. Non pretendo di sapere le fonti di tanta interessante materia (perché so essere segrete anche se consiglierei di sceglierle leggermente più informate), ma chiedo alla dottoressa se, prima di scrivere, abbia letto magari mail, messaggi, ascoltato audio, incamerato screenshot di chat, visto foto di incontri, assistito dietro qualche finestra a riunioni ‘nascoste’, incontrato testimoni attendibili su ciò che con tanto ardire lancia verso la pubblica opinione.

Rispetto ovviamente i validi professionisti che si accingono a ricoprire determinati ruoli, sebbene non abbiamo rapporti così intimi da propormi come loro sponsor e mi fa pure piacere che la giornalista pensi che io abbia tutto questo potere, infatti come è noto nel corso delle mie esperienze politiche ed istituzionali ho potuto incasellare decine di persone a me vicine nei posti di comando. Naturalmente - conclude - preciso che è una battuta, qualora qualcuno pensasse che sia così! E’ però reale che io sappia quale sia la verità, perciò invito la giornalista Bausone a fornire, quando sarà il momento, le prove di ciò che afferma nelle opportune sedi legali.


Risponde Alessia Bausone

Botte di calore, confusione mentale, fantascienza, ilarità, pettegolezzi di bassa fattura. Nel trastullamento semantico e idiomatico della capogruppo leghista manca solo una cosa una cosa: una credibile smentita. Tralasciando volutamente le “minacce” di manganello sottoforma di azioni legali nei confronti della stampa libera (che storicamente non corrispondono proprio all’apice del successo dell’azione di un politico) Tilde Minasi non entra nel merito di quanto scritto. Chi ha responsabilità politiche di livello, come ha da almeno dieci anni a questa parte l'odierna capogruppo leghista, non si può trincerare dietro lo scherno, ma ha l’obbligo nei confronti degli (e)lettori di rendere conto, soprattutto quando ci sono di mezzo soldi e incarichi pubblici.

Dica la Minasi cosa ne pensa che i suoi ex colleghi candidati regionali della Lega si sono candidati anche per ricoprire quegli incarichi attraverso nomine nei confronti delle quali solo ieri tuonava pubblicamente contro. Dica se ha avuto mai rapporti con la moglie di Roberto Vizzari ai tempi d’oro del suo politicamente rimpianto Scopelliti. Dica se agli Stati generali della Lega di Zambrone era, come si suol dire, “a braccetto”, con Emma Staine. Insomma, batta un colpo, dato che non ne sovvengono molti in questo anno e mezzo di sua consiliatura bis, se non in atti di nomine di portaborse et similia.

Infine, a tal proposito, ci dica se si accinge a diventare una habituè del trasversalismo perchè tra la nomina fatta (a Consiglio regionale sciolto) di Valentina Sapone, moglie dell'ex consigliere comunale di Reggio Calabria ai tempi di Scopelliti, Domenico Marra, già grande sostenitore dell'ex consigliere regionale del Pd Giovanni Nucera, e i rumors che la danno in avvicinamento a Fratelli d’Italia alle prossime regionali, veramente, come lei dice, occorre uno sforzo di cui effettivamente complimentarsi per potersi raccapezzare.

Giornalista
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