Verso il voto

Corigliano Rossano, Occhiuto tira la volata a Straface e alza i toni: «Il Pd non ha vergogna e Stasi è un Masaniello»

Il presidente della Regione abbandona la moderazione e si galvanizza nel comizio di apertura della campagna elettorale per la candidata a sindaco del centrodestra. E anche lei non le manda a dire: «Non abbiamo più bisogno di demagogia e populismo»

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di Luca Latella
19 maggio 2024
13:32
Roberto Occhiuto e Pasqualina Straface
Roberto Occhiuto e Pasqualina Straface

Certo che un Occhiuto così, in questi anni, non si era mai visto. Il governatore ha fatto la parte del leone nel comizio di apertura della campagna elettorale di Pasqualina Straface. Accompagnato dal gotha del centrodestra regionale, il presidente della Regione non solo ha sottolineato quanto fatto in questi due anni e mezzo di legislatura, ma ha anche alzato la voce contro il Partito democratico ed il sindaco uscente, Flavio Stasi, definito un «mister no» e un «Masaniello».
E così la pioggia non ha fermato la candidata sindaco di una colazione civica, ma a forte trazione centrodestorsa. Anche Pasqualina Straface non le ha mandate a dire, alterando passaggi del programma elettorale a stilettate nei confronti dell’avversario.

Straface: «I giovani non hanno bisogno solo di intrattenimento ma di sentirsi realizzati»

«Non abbiamo più bisogno di demagogia e populismo – ha esordito Pasqualina Strace – e di un sindaco che non è stato capace di coinvolgere i suoi concittadini attraverso gli istituti della partecipazione. Abbiamo bisogno di sviluppo e di una visione che esprima tutte le potenzialità della nostra città, attraverso il confronto con le forze sociali mentre (Stasi) non ha dialogato con nessuno, sui grandi temi come il futuro del sito Enel, la statale 106, il porto e le grandi infrastrutture che saranno realizzate grazie all’impegno del presidente della Regione, catapultando questa città nel più completo isolamento».
Pasqualina Straface ha poi evidenziato alcune parole chiave come “impresa”, “giovani”, “turismo”.
«L’impresa – ha detto, inframezzando con alcune punzecchiature – dovrà essere il perno dello sviluppo della nostra città, l’imprenditore non è un nemico da abbattere ma è il soggetto che crea ricchezza ed innalza i livelli occupazionali del territorio. I giovani non hanno bisogno solo di intrattenimento (il riferimento è ai costosissimi concerto di Capodanno con Max Pezzali e ai cartelloni estivi, ndr) ma di sentirsi realizzati con opportunità lavorative; hanno bisogno di poter scegliere di rimanere qui per affermarsi ed essere protagonisti. Il turismo deve produrre reddito, partendo dai nostri tre centri storici (quelli di Rossano, Corigliano ed il borgo marinaro di Schiavonea, ndr), dalla storia e dall’arte. Vogliamo sognare in grande approfittando dei doni di madre natura, e quindi dei 38 chilometri di costa del nostro Comune, realizzando il lungomare più lungo del mondo che sarà il vero attrattore turistico di Corigliano Rossano, città che si trasformerà anche nella capitale del cinema grazie ad i buoni uffici con la fondazione Calabria Film Commission».
Inquadrando il mare come la risorsa più preziosa ha promesso «tolleranza zero per chi inquina, a tutela del bene più prezioso» e sciorinato dati, relativi ai debiti. «L’amministrazione Stasi ha ottenuto in questi anni risorse pari 30 milioni, ma lasceranno in eredità, comunque, un monte debitorio maggiorato del 131%. Questo sindaco – ha ricordato Pasqualina Straface – ad un mese dalle elezioni ha iniziato far stendere lingue d’asfalto ovunque; si fa trovare davanti all’ufficio della protezione civile per rispondere direttamente ai bisogni dei cittadini, ma non ha seguito i processi di sviluppo. Noi vogliamo ripartire dal rilancio dei centri storici, caduti nel degrado, dai servizi, dalla residenzialità, dal commercio. Nella nostra città in questo ultimo periodo hanno abbassato le serrande 110 attività ed anche rispetto alle opere pubblica hanno prodotto il nulla totale».
Prima di concludere, Pasqualina Strace, ha accennato alla necessità di avviare corsi universitari e l’attivazione di una consulta per lo sviluppo con un tavolo istituzionale che coinvolga tutte le forze economiche e sociali della città. «Sono qui oggi – ha concluso – perché mi caratterizzano lo spirito del dovere e della responsabilità».


Occhiuto agli avversari: «Nessuna vergogna per i disastri del passato?»

Il comizio è stato chiuso da Roberto Occhiuto, ritrovatosi, alla fine, senza voce. Il governatore ha iniziato rivolgendo le attenzioni al Partito democratico. «Noi che facciamo politica – ha detto – dobbiamo dimostrare che possiamo farla dicendo sempre la verità. Di solito non perdo tempo ad attaccare gli avversari politici, perché sono dell’idea che se vogliamo avvicinare i cittadini alla politica dobbiamo riuscire ad attrarre il consenso per quello che facciamo, non per le critiche che rivolgiamo agli altri. Nei comizi, però, un po’ di pepe ci vuole. Ognuno di noi presenta ai cittadini le proprie idee, quello che vuole realizzare, o dei bilanci degli ultimi anni. C’è però un partito, che si chiama Pd che ogni giorno invia alla stampa due o tre note per attaccare il presidente della Regione. Mi chiedo se avvertano pudore e vergogna. Questa Regione l’hanno governata “sgoverandola” e si permettono il lusso di attaccare chi in due anni e mezzo ha prodotto più dei trent’anni precedenti, pur consapevole che ce tantissimo altro da fare per colmare i disastri del passato ed il tempo perduto. Quelli sparlano, mentre in un anno ho ottenuto 3,5 miliardi per la statale 106, contro il solo miliardo intercettato negli ultimi trenta. L’elettrificazione della linea ferroviaria ionica sarà conclusa entro il 2026 perché è incivile che in questo territorio non sia possibile salire su un treno. Tutto questo – si è chiesto retoricamente il governatore – chi l’ha permesso?».
In riferimento alle “cose fatte”, Occhiuto ha elencato la riforma dei consorzi di bonifica, del sistema dei rifiuti e del ciclo delle acque. «Abbiamo rivitalizzato gli aeroporto calabresi assicurando un milione di passeggeri in più. Tutte “cose” mai viste in passato».
Anche nelle sue vesti di commissario alla sanità, ha rammentato di aver «disincagliato un ospedale (della Sibaritide, in fase di costruzione, ndr) che sarà concluso entro la mia legislatura».
Occhiuto poi ha risposto a Stasi che lo ha accusato di essere l’artefice del blocco dei lavori per un anno. Lasso di tempo necessario ad approvare una variante che aggiorna una struttura progettata nel 2013 alle normative civili, sanitarie ed energetiche del 2024. «I prezzi delle materie prima del 2024 non sono certo quelli del 2004 o del 2007. E gli ospedali oggi vengono costruiti in maniera diversa anche per via del Covid. Per assicurare la conclusione dei lavori abbiamo svolto un lavoro titanico, assumendoci anche responsabilità gigantesche pur di offrire a questo territorio un ospedale che era stato annunciato vent’anni fa. E molti parlano e criticano. Ma non avvertono alcuna vergogna?»

«I sindaci ci aiutino a narrare una Calabria diversa. Non abbiamo bisogno dei Masaniello»

«Da presidente della Regione – ha proseguito, accennando anche alle polemiche sulla statale 106 – ho bisogni di sindaci che partecipino ad un racconto della Calabria che venga percepita all’esterno come capace di attrarre risorse da investire, capace di realizzare infrastrutture mai realizzate prima. Da solo, però, non posso fare tutto e per questo ho bisogno di sindaci capaci, che aiutino il territorio a crescere ed a mettere a terra la programmazione della Regione. Non ho bisogno – ha sottolineato alzando la voce – di sindaci “mister no”, di sindaci Masaniello. Per questo ho chiesto a Pasqualina Straface di candidarsi».
Poi un dato politico e l’endorsement alla candidata sindaco. «Tutti sanno che non ho partecipato alla scelta dei candidati a Vibo Valentia e in altre città, ma per Corigliano Rossano ho detto subito che non potevamo abdicare. Se io sono l’allenatore di questa squadra (sul palco erano presenti i consiglieri regionali Mannarino e Graziano, l’assessore Gallo ed deputato Cannizzaro tra gli altri, ndr) devo chiedere al migliore dei miei giocatori di scendere in campo. Facciamo in modo che il 10 giugno sia una giornata di sole per festeggiare insieme cittadini che si sentano orgogliosi della loro città. Corigliano Rossano è la capitale di una parte di Calabria, potenzialmente ricchissima. Proprio per questo ho iniziato la mia esperienza da governatore intercettando le risorse per la statale 106, per la ferrovia ionica, per l’ospedale, perché so bene che se cresce Corigliano Rossano cresce tutta la Calabria».
Roberto Occhiuto ha concluso con un invito: «Recuperate l’orgoglio di sentirvi cittadini di una grande città, che ha bisogno, però, di una nuova storia e di un grande futuro che potrà avere con Pasqualina Straface».
Questa sera, intanto, la stessa piazza, la centralissima piazza Bernardino Le Fosse a Rossano, ospiterà il comizio del ricandidato sindaco, Flavio Stasi che ieri era sul palco di piazza Salotto a Corigliano. E presumibilmente, non mancheranno i messaggi da rispedire al mittente.

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