Le solidarietà dei due vicepremier sono arrivate, seppure con tempi, toni e calore diversi. Quella di Antonio Tajani è stata la prima. Pochi minuti dopo la rivelazione di Occhiuto sull’indagine per corruzione che lo vede coinvolto, il ministro degli Esteri si è espresso su X: «Sono certo della sua innocenza». Erano le 21,50 di mercoledì 11 giugno. Il collega viceministro leghista che si occupa di Infrastrutture si è fatto attendere quasi 24 ore. Salvini, di solito prontissimo a postare commenti sui social, è apparso sulle agenzia attorno alle 19,20 di giovedì. Una frase appena su Occhiuto: «Lo conosco come un lavoratore onesto e corretto». A volte anche il tempismo vale quanto la solidarietà. Figuriamoci l’assenza di un messaggio se l’indagato è il vice presidente nazionale del tuo più stretto alleato, Forza Italia.

E in effetti un’assenza pesante nel trio che governa il Paese c’è: la premier Giorgia Meloni, non pervenuta. Nell’era della velocità (pure troppa) con la quale la politica risponde alle iniziative giudiziarie, vale il solito interrogativo morettiano: «Mi si nota di più se vado e me ne sto in disparte o se non vado affatto». In questo caso la risposta è facile: ti si nota di più se non affidi alle agenzie un messaggio di solidarietà

Non vale soltanto per Meloni ma anche per due big di Fratelli d’Italia che hanno accompagnato nel 2021 la scalata di Occhiuto alla Cittadella regionale. Neppure Wanda Ferro e Fausto Orsomarso sono pervenuti. Ferro, viceministro all’Interno, ha sempre tenuto una linea vicina alle iniziative delle Procure: la sua assenza dal coro fa comunque rumore nelle stanze della politica. Orsomarso di Occhiuto è stato assessore al Turismo, ha lanciato il brand Calabria Straordinaria, poi è approdato al Senato e - lo sottolinea spesso - è rimasto concentrato sulle sorti della regione attivandosi da Roma. Di certo si è allontanato dal Governo della Regione e anche una nota non inviata può allargare una distanza palpabile.

Sul piano formale è tutto regolare: gli assessori regionali in quota Fdi (Giovanni Calabrese e Filippo Pietropaolo) si sono schierati accanto al presidente della Giunta. E il coordinamento di Fdi Calabria ha sottolineato la «trasparenza» di Occhiuto nel rivelare l’avviso di garanzia. Ha espresso la canonica «fiducia nei confronti della magistratura» e si è detto fiducioso che il presidente «potrà chiarire ogni aspetto della vicenda, avendo già dichiarato con grande determinazione e fermezza la sua estraneità a qualunque genere di ipotesi illecita». Solidarietà recapitata ma a volte le firme contano: quelle di Ferro e Orsomarso non si sono viste.

Sul fronte Lega è arrivato tra i primi Filippo Mancuso, mentre un altro big come Domenico Furgiuele ha atteso la frase del leader nazionale prima di esporsi e definire Occhiuto «un uomo dalla schiena dritta, sempre corretto e presente sul territorio. A lui rinnovo la mia solidarietà a fronte dell’indagine avviata nei suoi confronti».

Insomma, le sfumature ci sono e anche le premesse per lambiccarsi il cervello con gli equilibri sempre instabili nella coalizione di centrodestra. A parte gli uomini della sua squadra, al governatore la solidarietà dei big alleati è arrivata per interposto coordinamento (di Fratelli d’Italia), in ritardo di quasi 24 ore (Salvini) o, a voler essere più puntigliosi, non è arrivata affatto. Per ora se ne può giusto prendere nota, più avanti si vedrà.