L’analisi

Occhiuto tentato dalla candidatura alle Europee, consiglieri nel panico: gli indizi che conducono a Bruxelles

Il presidente della Regione potrebbe decidere di assecondare la richiesta di Tajani e le pressioni di Meloni. Scommessa possibile ma non facile da vincere perché servono tanti voti. Intanto alla Cittadella c’è già chi trema al pensiero di una fine anticipata della Legislatura (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Massimo Clausi
1 luglio 2023
14:20
Il governatore della Calabria Roberto Occhiuto
Il governatore della Calabria Roberto Occhiuto

Il vecchio adagio dice che più indizi costituiscono una prova. Dalle parti della Cittadella ultimamente si scorgono diverse piccole tracce che portano a Bruxelles. Il protagonista è il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, che sembra sempre più tentato a provare il salto in Europa. Il primo indizio è il quadro politico nazionale. La dipartita di Silvio Berlusconi ha aperto un vero e proprio rebus sul futuro del centrodestra. Per il momento nessuno si è mosso dalle postazioni iniziali. I retroscena dicono che per tenere Forza Italia unita si è impegnata Giorgia Meloni in prima persona che ha messo su una triangolazione con Marina Berlusconi e Gianni Letta. L’accordo andrebbe oltre la politica e riguarderebbe anche il futuro della Fininvest. In cambio la Meloni ha bisogno dell’esistenza in vita di Forza Italia, per rassicurare appunto la Ue con la presenza di moderati nella sua coalizione e per evitare che i numeri in Parlamento diventino una sorta di flipper impazzito.

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Certo le elezioni non solo si devono disputare ma possibilmente anche vincere. Per farlo, però, servono i voti. Da qui la necessità per Forza Italia di candidare, come abbiamo già scritto, tutti i big del partito. Fra questi non può mancare Roberto Occhiuto non solo per le sue aspirazioni personali ma anche perché la Calabria è una delle poche regioni dove i forzisti si mantengono ancora a doppia cifra. A questa prima suggestione ieri se ne è aggiunta un’altra. Il presidente Occhiuto dopo essere stato ospite a Barcellona ha voluto ospitare a Villa San Giovanni i lavori della commissione intermediterranea. Si è discusso a lungo della proiezione del Mediterraneo, guarda un po’, in Europa. Significative le presenze lato Italia. C’era il ministro Antonio Tajani, plenipotenziario di Forza Italia, c’era l’altro ministro per il Sud, Nello Musumeci ed infine il Governatore della Puglia, Michele Emiliano. Proprio quest’ultimo, arrivato al suo secondo mandato da presidente, sta pensando seriamente di candidarsi alle Europee.


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Di Europa molto si è discusso durante questa giornata dalla quale Occhiuto è venuto fuori con l’incarico di presidente della commissione. Un incarico che sembra assolutamente funzionale ad un eventuale campagna elettorale europea. Altrimenti perché Occhiuto, che già è commissario alla sanità e presidente della giunta con deleghe come Turismo, Lavori Pubblici, Infrastrutture, fondi europei, si accollerebbe questo altro compito? Fra i corridoi della Cittadella dicono che di solito i vecchi presidenti delegavano a qualche consigliere il rapporto con la commissione. Occhiuto invece ha voluto esserci in prima persona ed esserci da protagonista.

L’altro indizio sono poi le indiscrezioni riportate da alcuni giornali secondo cui l’altra mattina, prima della riunione della commissione, Occhiuto ha convocato i suoi all’undicesimo piano della Cittadella, comunicando il presunto pressing di Tajani per la sua candidatura in Europa. La notizia naturalmente ha seminato il panico in molti consiglieri regionali che temono una fine anticipata della legislatura e soprattutto di affrontare le elezioni future in un quadro politico così fluido. Ma fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Servono infatti una marea di voti per essere eletti per Forza Italia nella circoscrizione Sud, soprattutto se si guardano le percentuali degli Azzurri in Campania e in Puglia che sono vicine al 7%. C’è poi da fare i conti con la concorrenza interna. Il più temibile è il campano Fulvio Martusciello, eletto con 89mila preferenze e che ora ha sostituito lo stesso Tajani come capogruppo dei forzisti a Bruxelles.

Insomma la partita non è facilissima e quindi sta generando una serie di perché. Perché Occhiuto decide di andar via dalla Calabria? Per aspirazioni personali o perché si è scontrato con le difficoltà di governare una regione piena di problemi, acuiti da decenni si spesa pubblica improduttiva? Perché decide di rompere il patto con i calabresi a cui aveva annunciato l’obiettivo di voler essere il primo a centrare un record ovvero il doppio mandato da Governatore? C’è chi parla di fuga, chi di aspirazioni personali. Si vedrà. Prima Occhiuto dovrà eventualmente farsi eleggere e poi avrà sei mesi per optare uno scranno fra Bruxelles e Germaneto.

Giornalista
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