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CATANZARO - Il pomo della discordia rimane l'alleanza con lo scudocrociato. Mario Oliverio è convinto di dover aprire ai centristi, magari a quanti non hanno mai avuto un ruolo di primo piano in questa legislatura, le porte del centrosinistra. I renziani, invece, non vogliono sentirne parlare. Di alleanze e candidature si parlerà lunedì nella direzione regionale che il segretario Ernesto Magorno ha convocato proprio per cercare di sbrogliare l'intricata matassa. Ma il commissario della provincia di Cosenza, si diceva ragiona ormai da leader e da vero trascinatore della coalizione. Ieri il vincitore delle primarie si è recato a Roma per prospettare a Lorenzo Guerini le possibili opzioni che consentano al centrosinistra di riconquistare la Calabria. Obiettivo: superare le primarie permanenti, le lotte intestine che qualcuno sta cercando di portare avanti ben oltre la competizione interna. Ad essere coinvolti nel progetto non sarebbero infatti gli uomini dello scudocrociato che hanno avuto ruoli di primo piano nell'esecutivo Scopelliti, ma quelli rimasti sempre ai margini, quelli spesso critici rispetto all'operato dell'ex governatore. Ad esempio, Gisanluca Gallo e Ottavio Bruni. Ipotesi che ha fatto gridare allo scandalo Gianluca Callipo. Ieri il sindaco di Pizzo ne ha avute per tutti. per Mario Oliverio, accusato di incoerenza e soprattutto per la famiglia Trematerra in odore di ndrangheta. "Eppure ha chiesto il nostro sostegno" ha ricordato da Acri l'assessore all'agricoltura al giovane renziano napitino che non più tardi di qualche giorno addietro gli avrebbe chiesto sostegno per le primarie. Circostanza smentita da Callipo. Insomma veleni su veleni, in un fine settimana che si annuncia rovente.