Le risorse per le assunzioni da reperire dal risparmio pari a 43 milioni per le mancate sostituzioni di oltre mille operai andati in pensione negli ultimi tre anni. La presentazione questa mattina a Palazzo Campanella
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da sx Bruni, Iacucci, Mammoliti, Bevacqua, Tripepi, Muraca
Prevenire e meglio che curare. Su questo classico adagio poggiano le basi della proposta di legge presentata questa mattina dal gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale a palazzo Campanella, che è anche uno dei principali temi presenti nell’agenda politica dem, a livello nazionale e locale. Lo spopolamento, l’isolamento delle aree interne, la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio fanno da corollario ad una proposta che prevede l’assunzione di migliaia di operai forestali, con l’obiettivo di salvaguardare il territorio, perché, per dirla coi dem, i droni “antincendio” non possono bastare.
Ma la proposta assume un significato ancora più importante per il gruppo del Partito democratico, anche per via di insistenti voci circolate negli uffici regionali che avrebbero voluto la privatizzazione di Calabria verde, per ora sventata grazie all’intervento deciso dei sindacati. Raffaele Mammoliti, primo firmatario della proposta lo sottolinea con forza promettendo, insieme ai colleghi, che prima o poi il provvedimento diventerà legge, essendo esso stesso parte integrante del programma elettorale del partito alle prossime regionali.
Forse anche per questo il gruppo dem si è presentato per intero e compatto nella sala Levato di Palazzo Campanella. «Il Pd è attento, è sensibile a queste tematiche – ha rimarcato il capogruppo Mimmo Bevacqua - e se non si garantisce la presenza dell'uomo sui territori di cui parliamo credo che diventa difficile dare ossigeno, motivare, stimolare a chi con tutte le difficoltà ha deciso di vivere in quei territori difficili, fragili e che richiedono appunto un maggiore impegno da parte della politica e delle istituzioni calabresi».
Il provvedimento presentato oggi assolve, per Mammoliti, a due funzioni importantissime. «Una funzione dal punto di vista politico, perché il governo di centrodestra - che ormai governa ininterrottamente da sei anni, ed ha governato dieci anni negli ultimi quindici - su questo settore ha fallito. L'immenso patrimonio boschivo costruito nel corso di questi anni dalla categoria dei lavoratori forestali rischia di andare completamente in fumo, quindi c'è un fallimento politico di questo Governo, che è collegato alla partita anche delle zone interne, perché il Governo nazionale sta dicendo che ci dobbiamo rassegnare allo spopolamento delle zone interne, mentre noi con questo provvedimento invece vogliamo invertire proprio la tendenza, vogliamo arrestare lo spopolamento e per arrestare lo spopolamento bisogna costruire, accanto alla declinazione dei servizi pubblici essenziali, che sono l'istruzione, la mobilità, la sanità e il lavoro».
Proprio sul tema lavoro, Mammoliti si è detto convinto che si crea con il patrimonio boschivo, che praticamente consente alla Calabria di avere l'indice di boscosità più alto dell'intero paese. La manutenzione ordinaria straordinaria del territorio e il cambiamento climatico, poi, sono aspetti fondamentali dello sviluppo sostenibile della nostra regione: «Con questo provvedimento noi sostanzialmente, lo diciamo al Governo regionale, anche se siamo poco fiduciosi della loro inclinazione e disponibilità al dialogo come hanno dimostrato in questi anni, e quindi lo diciamo ai calabresi, lo diciamo agli attori sociali, lo diciamo ai sindaci, che con questo provvedimento i 1.036 lavoratori che sono andati in pensione negli ultimi tre anni, provocheranno un risparmio di 43 milioni di euro. Noi, quando saremo al Governo di questa ragione, utilizzeremo questi 43 milioni di euro di risparmio, attraverso l'assunzione di 2.200 operai, tecnici, professionisti, per presidiare il territorio, fare la prevenzione, evitare gli incendi e garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio».
Bevacqua ha quindi ricordato che il provvedimento si inquadra in una logica del Partito Nazionale e regionale, che ha organizzato l'anno scorso gli Stati Generali della Montagna in Calabria (0:31) alla presenza della segretaria nazionale Elly Schlein: «Noi stiamo dando seguito a quella impostazione, a quell'approccio che smentisce anche quella proposta o scena contenuta nella programmazione strategica per le aree interne presentata di recente dal Governo nazionale 2021-2027 che dichiara la morte delle aree interne. Invece noi con questa proposta vogliamo dare un messaggio chiaro, netto ai calabresi, alle nostre comunità: che il Pd invece guarda queste aree con particolare attenzione perché far perdere questo patrimonio storico, culturale, importante, questa identità presente sui territori, significa decretare anche la morte della Calabria, perché abbandonare le aree interne significa abbandonare l'agricoltura, favorendo il dissesto geologico, tutti i temi che dovrebbero interessare la politica calabrese».