Ballottaggio

Paola, la soddisfazione del nuovo sindaco Politano: «È la vittoria del popolo»

Il nuovo primo cittadino vive una favola: da ex portalettere e con trascorsi nella sinistra al trionfo nelle elezioni. Celebrato dal Pd e da FdI, non ha dubbi sulle terminologie da usare: «Chiamatemi “compagno” sindaco. Ma non ditelo ai miei alleati»

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di Antonio Clausi
27 giugno 2022
10:49
Giovanni Politano
Giovanni Politano

La festa di Giovanni Politano, nuovo sindaco di Paola, è durata fino a notte fonda. E sul suo carro c’era un eterogeneo gruppo di sostenitori. Effetti di un civismo che nella città del Santo ha portato il solo Movimento Cinque Stelle a presentarsi con il simbolo del partito. Gli esiti, come noto, sono stati agghiaccianti.

Per il resto esultano, eccome, Partito Democratico e Fratelli d’Italia che hanno sovvertito ogni pronostico strappando a Forza Italia una vittoria per molti scontata. Invece Emilia Ciodaro si accomoderà tra i banchi dell’opposizione. Si ritroverà fianco a fianco a Roberto Perrotta che aveva scelto la candidata azzurra perché «è stata l’unica che mi ha cercato».


Il “compagno” Giovanni Politano e quella battuta

Graziano Di Natale si è fatto immortalare di fianco al nuovo primo cittadino, ma lo stesso hanno fatto esponenti big di FdI come Fausto Orsomarso e Luciana De Francesco. Dal canto suo Giovanni Politano non rinnega le origini rosse e, intervistato a caldo nella seguitissima diretta di LaC, si lascia andare ad una battuta. «Se potete chiamarmi compagno sindaco? Sì, ma non diciamolo agli altri della coalizione…». Alleati a cui fischieranno le orecchie, ma che di certo capiranno il momento.

«Dopo il primo turno abbiamo iniziato a crederci – ha aggiunto Politano -. La gente ha iniziato ad appassionarsi e questo è il successo del popolo. Se ho vinto io o ha perso Perrotta? Ha vinto la nostra proposta che si basava sul rinnovamento e sulla voglia di cambiare. È su queste basi che avevamo impostato la campagna elettorale, ora dobbiamo fin da subito sentirne il peso. Ad Emira Ciodaro faccio i complimenti, ma noi abbiamo le carte in regola per governare Paola».

È un sogno che si realizza in barba gli stereotipi: un ex portalettere che diventa sindaco. Ora viene il difficile, far risaltare equamente nella Giunta il rosso e gli altri due colori del tricolore.

 
 

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