Elezioni Catanzaro

Passafaro (Pd): «Eravamo in vantaggio ma si è perso tempo a scegliere il candidato, ora subito le liste»

INTERVISTA | L'ex coordinatore cittadino dei Democrat analizza gli scenari in vista del voto di primavera. Non mancano velate critiche a chi non ha intrapreso subito un percorso già tracciato

8
di Danilo Colacino
11 marzo 2022
13:53

L’ex coordinatore (o referente) del Pd di Catanzaro Salvatore Passafaro, che in un certo senso ha aperto la strada alla candidatura a sindaco del centrosinistra di Nicola Fiorita (ufficializzata 48 ore fa da Francesco Boccia) con il placet della maggioranza dei circoli Dem del capoluogo, dà una lettura dei fatti più significativi in vista delle imminenti elezioni. Cosa accadrà insomma adesso nello schieramento guidato dal partito lettiano e non solo? Pasafaro ha le idee chiare a cominciare dalla scelta di Fiorita, per lui e per molti altri una “non notizia”.

Ma forse arrivata in ritardo?
«Purtroppo tempo ne è stato perso e in politica è un fattore determinante, perché alcune decisioni possono avere oggi un significato diametralmente opposto domani. Nel corso degli ultimi due anni, insieme ai segretari di circolo, oltre a rilanciare un partito fermo eravamo riusciti a creare in tempi utili una coalizione larga e coesa in grado di raggruppare tutti i partiti del centrosinistra, il Movimento Cinquestelle e forze civiche tra cui Cambiavento (di cui è leader Fiorita, ndr). Avevamo dunque un indubbio vantaggio, ma abbiamo finito per regalare al centrodestra mesi preziosi sebbene la precedente fatica fatta. Eppure, se fossimo riusciti a partire a dicembre quando avevamo già detto sì a Fiorita, avremmo mantenuto un margine che gli avversari difficilmente avrebbero recuperato».


Unità del centrosinistra cittadino, allo stato sembra quasi impossibile da raggiungere, che ne pensa?
«I partiti e i movimenti che formalmente hanno titolo a definirsi parte della coalizione sono uniti e lavorano insieme da un bel po’. Ci sarebbe da discutere su cosa realmente sia il centrosinistra e chi rappresenta davvero quest’area, tanto in termini politici quanto elettorali. Di sicuro si era riusciti a formare un “campo largo” prim’ancora che il termine fosse invocato da Enrico Letta. In un certo senso avevamo anticipato la linea della segreteria nazionale. Ma più che pormi la domanda se è possibile unire lo schieramento, mi interrogo su una questione fondamentale troppo sottovalutata: una sua completa unità è sufficiente per vincere le elezioni?».

Esiste un problema di formazione della lista Dem alla luce della chiamata a raccolta dei big locali da parte di Boccia?
«Non saprei… Va però detto che il deputato Boccia ha semplicemente voluto richiamare tutti al senso di responsabilità. Il Partito Democratico ha le potenzialità per formare un’aggregazione forte e qualitativamente valida. La riprova nel risultato ottenuto alle ultime Regionali in cui il Pd è stato il primo partito della città. In quell’occasione con i segretari di circolo abbiamo svolto un lavoro degno di nota che ha consentito anche di tenere unità la coalizione in un frangente particolarmente delicato e complesso. Sarebbe importante, dunque, bissare il successo alle prossime Comunali per riaffermare il ruolo di principale forza nel capoluogo di regione. In ogni caso so che della lista se ne stanno occupando i nuovi dirigenti locali, altro al momento non sono in grado di dire».

Ha intenzione di aderire all'appello di candidarsi nel Pd, lanciato accoratamente da Boccia a ogni esponente o simpatizzante Dem catanzarese?
«Al di là degli inviti, per un militante credo debba essere quasi spontaneo mettersi a disposizione quando è necessario. Vale soprattutto per chi riveste ruoli negli organismi territoriali, perché se per fare una lista deve intervenire la segreteria nazionale allora mi porrei un problema di classe dirigente locale. E sarebbe un fatto da rimarcare. Ma per fortuna non è il caso di Catanzaro che, anche in virtù di un congresso provinciale e cittadino con candidati unici, può contare su un’ampia rappresentanza di iscritti nelle assemblee e nelle direzioni che sono sicuro saranno disponibili a misurarsi con l’elettorato».

Teme di più il centrodestra o un avversario interno, per così definirlo, quale Valerio Donato?
«Giudico negativamente chiunque vada in continuità con la pessima amministrazione in carica. È il motivo per cui è fondamentale prenderne le distanze e portare avanti un progetto che consenta alla città di ripartire dopo 10 anni di immobilismo politico-amministrativo. Non considero Donato un rivale, perché proveniamo dalla stessa cultura e la cosa è evidente anche dalle sue proposte programmatiche. Chiaro, tuttavia, che per il bene di Catanzaro è necessaria una sintesi tra le forze progressiste e riformiste».

Le dispiace di non poter guidare questa delicata fase con un incarico dirigenziale nel Pd catanzarese o provinciale?
«Non ho voluto candidarmi alla segretaria cittadina, perché ritengo si possa essere utili pure da semplici iscritti. Avere ruoli in un partito comporta un’analisi delle responsabilità e degli strumenti a disposizione per ottenere risultati importanti. Riguardo al primo elemento ho sempre fatto scelte nette, assumendomene gli oneri e seguendo una precisa linea politica non stabilita a tavolino ma concordata con assemblee pubbliche in cui tutti i militanti hanno potuto esprimere le loro idee. Ma al di là di ogni considerazione sono sereno, avendo il Pd locale dirigenti bravissimi che stanno facendo un ottimo lavoro e a cui va data fiducia».

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top