Pd Calabria a congresso il 16 dicembre cercando di evitare il bagno di sangue delle primarie

La commissione guidata da Giovanni Puccio ha approvato il regolamento e fissato il giorno dell'assise regionale che dovrà eleggere il nuovo segretario. L'organismo ha anche espresso un auspicio: il partito sappia fare sintesi e trovare una candidatura unitaria per non rischiare una lotta fratricida

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di Riccardo Tripepi
9 ottobre 2018
18:27

ll congresso del Pd calabrese si svolgerà il prossimo 16 dicembre. Lo ha stabilito la Commissione per il congresso che si è riunita a Lamezia sotto la direzione del responsabile organizzativo Giovanni Puccio. L’organismo ha anche ratificato il regolamento congressuale sulla base del modello inviato dal nazionale e così come era stato chiesto da Giovanni Dal Moro qualche settimana addietro.

La Commissione, oltre al lavoro meramente burocratico, ha svolto anche una parte di dibattito politico ed è stata unanime nell’esprimere l’auspicio che si possa arrivare a una candidatura unitaria alla carica di segretario regionale. L’opinione dell’organismo, ma anche della gran parte dei dem, è che il partito non sia in grado di poter affrontare un congresso aperto con primarie vere. Troppe le tensioni che hanno agitato il Pd, sia a livello nazionale che locale, negli ultimi mesi. In Calabria dopo la batosta delle ultime politiche del 4 marzo nel partito è scoppiata una guerra fra le varie fazioni che ha non ha conosciuto sosta nei vari territori. E che si è trasferita anche a palazzo Campanella dove più volte ha traballato la maggioranza che sostiene il governatore Oliverio. In tantissime occasioni è venuto a mancare il numero legale a causa di assenze strategiche da parte di componenti della stessa maggioranza e, subito prima della pausa estiva, si è assistita ad una vera e propria fuga dal gruppo del Pd. Guccione, Ciconte e Bevacqua si sono autosospesi, mentre Neri, Sergio e Scalzo hanno fondato un nuovo gruppo consiliare “Moderati per la Calabria”.


 

Abbastanza per capire come le primarie potrebbero trasformarsi in una conta fratricida alla vigilia delle elezioni regionali. I diplomatici sono dunque al lavoro per capire quali soluzioni adottare, ma l’impresa si annuncia più ardua del previsto. Il nome di Demetrio Battaglia continua ad essere speso come possibile candidato di unità, ma è stato l’ex deputato stesso a dire a chiare lettere di non voler accettare la sfida. Del resto, appena qualche mese fa, non appena il suo nome era stato messo in pista fu un fiorire di candidature alternative: Ambrogio, Naccari e Censore, ognuno per le aree di riferimento. Stavolta Battaglia ha detto chiaramente di volersi chiamare fuori dalla mischia. Certo se poi dovesse essere il partito intero a chiederlo…

Considerata la concomitanza con le elezioni regionali e la necessità di approntare liste competitive, c’è chi ha ipotizzato di affidare ad Oliverio stesso, candidato governatore per il centrosinistra, di reggere il partito fino alle elezioni. Un’assunzione di responsabilità a tutto tondo per affrontare l’appuntamento elettorale. Gli oppositori, però, Guccione e Ciconte in testa vedono questa ipotesi come fumo negli occhi.

Altro nome che potrebbe puntare ad attirare su di sé consensi ampia è quello di Franco Laratta avvicinatosi da ultimo all’area di Nicola Zingaretti. Ma si capisce che la discussione interna si è appena aperta.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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