Congresso provinciale

Pd Cosenza, Roma spinge per un accordo Pecoraro-Monaco

L’indicazione arriva dall’area di riferimento di Meloni. Entro le 17.30 di domani vanno consegnate le liste per l’assemblea. Il sindaco di Spezzano della Sila è disponibile, mentre il favorito per la segreteria nicchia: troppe correnti da accontentare

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di Antonio Clausi
1 maggio 2022
12:32

Primo maggio di lavoro, sebbene sotto traccia, in seno al Partito democratico di Cosenza. Entro le 17.30 di domani i tre aspiranti segretari devono consegnare le liste dei candidati all’assemblea, ma da Roma arrivano indicazioni tese a mescolare nuovamente le carte. L’orientamento è chiaro: cercare (eufemismo) entro 24 ore una sintesi tra Pecoraro e Monaco così da non generare ulteriori spaccature. Tursi, dal canto suo, continua sul percorso autonomo già intrapreso e non è sfiorato per adesso da queste manovre.

Pecoraro riflette 

Salvatore Monaco e il gruppo che lo sostiene (Guccione, Mazzuca e una serie di amministratori) sono disponibili ad allinearsi a quanto auspicato all’area che fa capo a Marco Meloni, coordinatore della Segreteria nazionale del Pd. Vittorio Pecoraro invece nicchia, forte di una proiezione di voto che gli attribuirebbe la vittoria al congresso anche senza alleanze. È alle prese con la composizione delle liste, già di per sé elaborata considerate le correnti da accontentare. Il supporto garantito da Boccia, Bruno Bossio, Iacucci, Di Natale, Aieta, Covello e Bevacqua va tradotto in posti per i membri dell’assemblea. Per la direzione, invece, le indiscrezioni parlano di Locanto presidente.


Gli scenari di un accordo

Qualora passasse la linea romana, tutto tornerebbe in discussione, ecco perché il pressing su Pecoraro è asfissiante. Il candidato per ora lo respinge, memore di quanto accaduto a gennaio. Tre mesi e mezzo fa fu, di fatto, indotto ad interrompere la sua corsa verso la segreteria. Cosa che stavolta vuole scongiurare e difendere, anche a costo di isolarsi fino alle 17.31 di domani. Della situazione è stato investito anche Nicola Irto che si è spostato sulle posizioni meloniane, ma non sta forzando nella speranza di registrare la stretta di mano senza esporsi più di tanto. Quale allora lo scenario? In primis un rimpasto delle candidature e dei capilista amalgamando quelle già in fase di redazione. Sforbiciare dei nomi, tuttavia, sterebbe imprescindibile. La seconda strada, quella più percorribile, guarda ad una presidenza da affidare a Monaco. Il tempo stringe, il responso è imminente.

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