Magorno a muso duro: «Chi ha indebolito il Pd con oscure trame è Sebi Romeo»

Il neo sindaco di Diamante rimanda al mittente le richieste di dimissioni e insiste: «Serve un candidato di superamento e unitario per le prossime regionali». Confermata anche la presentazione di una lista autonoma

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di Riccardo Tripepi
20 luglio 2019
12:03

Il neo sindaco di Diamante Ernesto Magorno, chiamato in causa dalla corrente oliveriana del Pd durante l’assembla dei circoli di Cosenza, rimanda al mittente le richieste di dimissioni e conferma sia la volontà di mettere in campo una sua lista che la necessità per il partito di individuare un candidato di superamento.

«In tal senso – dice Magorno – mi pare che Oddati abbia dato un indirizzo chiaro: al momento non abbiamo candidato e serve un candidato unitario. Ritengo che vadano messe in campo per la prossima campagna elettorale tutte le forze civiche che condividono il progetto, i sindaci e gli amministratori anche oltre il Pd. Tutti soggetti con i quali occorre recuperare un rapporto in quanto con questo mondo il governo monocolore di Oliverio ha perso ogni contatto».


 

Dall’assemblea cosentina il capogruppo in Consiglio regionale Sebi Romeo ha detto che lei ha indebolito il Pd con oscure trame…

«Guardi se c’è un dirigente calabrese che è stato motore dell’indebolimento del partito è stato proprio Sebi Romeo che riuscito a dimezzare il gruppo regionale senza riunirlo mai, lasciando inascoltate anche le mie richieste mentre ero segretario regionale…».

 

Le hanno chiesto le dimissioni dal partito.

«Credo che prima di me si dovrebbero dimettere tanti componenti delle strutture che sono parte integrante delle monocolore di Oliverio. Mi hanno accusato di perdere le elezioni mentre ero segretario, invece le elezioni le hanno perse loro. Lo dimostra anche la mia vittoria a Diamante: chi ha grano macina, al contrario di chi non lo ha. E a Diamante hanno provato anche ad indebolirmi: pensi che un iscritto del Pd, componente di un’importante Commissione regionale, è stato rappresentante di lista per i miei avversari. Io, invece, sono stato sempre leale verso i nostri candidati, a cominciare dal governatore, e ho garantito lo svolgimento delle primarie. Sono disponibile a ogni confronto con chi si è limitato ad occupare il potere, al contrario di quanto ho fatto io che ho sempre esercitato un’azione, magari anche debole o criticabile, ma di natura esclusivamente politica».

 

Conferma la presentazione della sua lista per le prossime regionali?

«Certamente. La lista parte dall’esperienza fatta a Diamante che non ho intenzione di disperdere. Abbiamo dimostrato che sui progetti e sugli obiettivi di raggiungere si ottiene il consenso, non con l’esercizio del potere. Dicono di non temermi? Sono stato tre volte sindaco, tre volte consigliere provinciale, deputato, senatore e segretario regionale. I miei conti tornano, quelli degli altri non saprei…».

 

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