COSENZA - Gli abbracci di Lamezia Terme sembrano lontani anni luce. Nel Pd si torna a discutere in maniera animata. Ernesto Magorno punta i piedi e ribadisce il suo no ad ogni decisione affrettata in tema di alleanze. In gioco c'è la possibilità che l'Udc di Trematerra possa andare con Mario Oliverio.  I contatti tra il commissario della provincia di Cosenza e la famiglia di Acri sarebbero stati confermati da un'intervsta al Corriere della Sera dell'uomo forte di San Giovanni in Fiore. "Abbiamo intrapreso un percorso con l'Udc che è una forza moderata - ha detto Oliverio- spesso critica rispetto alla gestione della regione in questa legislatura ".Il tutto a ribadire quanto si vociferava da tempo: ovvero che in caso di vittoria di "Super Mario" lo scudocrociato avrebbe traslocato a sinistra.

Un'ipotesi che fa infuriare il segretario regionale del Partito Democratico, la cui leadership, pur riconosciuta da Oliverio, è stata decisamente indebolita dall'esito delle primarie. "Soltanto l'assemblea regionale può cambiare la linea politica in tema di alleanze" - ha tuonato ieri Ernesto Magorno. D'altronde il suo pensiero è noto da tempo.  

"Mai il Partito Democratico dovrà allearsi con chi ha amministrato al fianco di Scopelliti". Almeno per la corsa a palazzo "Alemanni, vale questa legge. Non sui territori dove in occasione delle provinciali ( si veda il caso Vibo) proprio i renziani hanno scelto l'alleanza con il centrodestra. Ora l'imperativo categorico ritorna. E a fare eco a Magorno è anche Franco Laratta: "Ci sono voti che puzzano. Non si fanno accordi con gli impresentabili". La sensazione è che nel Pd ci sia ancora chi giochi a perdere.