Mentre il weekend alle urne si avvicina ci si divide tra chi vota, chi diserta e chi ancora crede che “ballottaggio” sia un nuovo reality in onda su Rai 2. Pane per i denti affilati di Antonella Grippo e dei suoi ospiti… E il parlamentare M5S annuncia un riconteggio nella quarta città della Calabria
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La perfidia è quell’arte sottile e raffinata che consiste nel pugnalare qualcuno… ma con stile, magari mentre gli offri un biscottino allo zenzero È il veleno servito su un vassoio d’argento, il commento dolce che sa di zucchero ma graffia come carta vetrata. Non si tratta di semplice cattiveria: la perfidia possiede classe, tempismo e un senso dell’umorismo tutto suo. Perfidia è dire: “Ma certo che stai bene con quei pantaloni! Nessuno osa più quel tipo di coraggio…” con un sorriso angelico. Perfidia è quando tua zia dice: “Sei dimagrito! Stai bene… o c’è qualcosa che non va?”. È l’arte di essere affilati come una lama ma con un fiocco rosa sopra. E se non la riconosci… forse il perfido sei tu. A questa disamina non sfuggono naturalmente i ballottaggi di questo weekend.
Va dove ti porta il quorum
Un evento attesissimo, in Calabria per il duello a Lamezia, anche se per alcuni risulta essere secondo solo al cambio dell’olio nella friggitrice di casa. E questa volta, come se non bastasse, ci sono pure i referendum su lavoro e cittadinanza: perché non c’è niente di più democratico che votare su questioni vitali mentre metà del Paese è già in ciabatte da mare e l’altra metà sta cercando di capire se sia domenica o lunedì. I promotori, indefessi, cercano di convincere gli italiani ad andare… dove li porta il quorum. Che romanticismo! Peccato che il quorum, più che un obiettivo, sembri un'entità mitologica: lo si nomina spesso, ma nessuno l’ha mai visto davvero. "Vai a votare, è importante!", dicono. E tu pensi: “Certo, subito dopo aver stirato i calzini e lavato il cane del vicino.”
Agitare, non shakerare: una puntata da bere tutta d'un fiato
L’argomento della serata era certamente serio: attualità, politica e società. Ma come sempre, Perfidia ha preso il tema, lo ha agitato con sarcasmo in stile James Bond, servendolo con una fettina di ironia ben pepata. Gli ospiti? Una combinazione esplosiva tra opinionisti senza freni e politici in cerca di redenzione. Se la politica nazionale e regionale fosse una soap opera, probabilmente avrebbe già cambiato titolo in Gli Sballottati. E non a caso è proprio questo il nome della nuova, tagliente puntata del talk show in onda su LaC. Tra ballottaggi in arrivo e referendum in parte osteggiati, la politica italiana sembra più impegnata a confondere gli elettori che a convincerli. Se pensavate che la nuova puntata di Perfidia fosse una tranquilla chiacchierata da salotto... forse è il caso di rivedere le vostre convinzioni televisive. Il talk più velenoso della Tv è tornato con un appuntamento che sembra scritto da un autore satirico in crisi esistenziale: battute al vetriolo, ospiti agguerriti e verità servite come finger food velenosi.
Il parterre degli ospiti
Il bello di Perfidia è il cast, tra ospiti in studio e in collegamento video, come al solito pronti a tutto. Anche questa settimana cast ricco e trasversale, degno di un cinepanettone elettorale:
Nicola Irto – Senatore del PD, per portare la voce del centrosinistra e, forse, una cartina per orientarsi fra le alleanze.
Matilde Siracusano - sottosegretaria di Stato ai rapporti con il Parlamento, in perfetto Meloni style, sia nella forma che nella sostanza Pronta a spiegare che il governo va benissimo in tutte le sue espressioni, contro ogni show mediatico ed ogni strumentalizzazione.
Domenico Martelli - Analista politico per LaC News24 (il privilegio di "giocare in casa") e Direttore de Il Fatto di Calabria.
Simona Loizzo – Deputata della Lega: presenza affilata, con un’agenda sempre piena di veementi puntualizzazioni.
Pino Galati – Vicepresidente vicario di Noi Moderati: il difficile mestiere di stare nel mezzo senza farsi schiacciare.
Riccardo Tucci – Deputato 5 Stelle, il punto di vista di chi vede la politica come un campo di battaglia a colpi di post e partecipazione, estremamente critico nei confronti della nostra politica estera.
Giuseppe Aieta – Sindaco di Cetraro: la voce dei territori, spesso dimenticati ma mai silenziosi.
Ettore Jorio – Docente universitario e avvocato, con la sua divertente teoria degli "anziani di nuova generazione", una nota da trascrivere in agenda e da conservare.
Maria Teresa Fragomeni – Sindaco di Siderno: pronta a raccontare il sud tra sfide locali e decisioni imposte dall’alto.
La denuncia su Lamezia Terme
Slogan, battute e alcune memorabili uscite, che lasciamo agli spettatori il gusto di scoprire lungo la puntata. Soprattutto nel secondo blocco, dove ritornano le polemiche su Gaza, da destra come da sinistra (spoiler: più da sinistra... e manco a torto...). Con il momento clou della serata, raccontato da Riccardo Tucci, su cosa sta succedendo a Lamezia. Il pentastellato ha denunciato che il Tribunale, il giorno successivo agli scrutini, ha sequestrato le schede per provvedere ad alcuni riconteggi, cosa peraltro già accaduta nel 2019. La verifica - secondo Tucci - avrebbe penalizzato le liste a favore di Mario Murone, che scenderebbe ora dal 52,5% al 50,1%, con ulteriori presunti vizi su verbali non stilati. Si preannuncia ora un'interrogazione in aula, mentre Lamezia continua a rappresentare una cartina di tornasole della volontà politica e popolare di difendere le istituzioni calabresi dalle infiltrazioni esterne. Ricordiamoci che proprio lì fu sciolto il Consiglio Comunale più volte per condizionamenti criminali in municipio: nel 1991 con la maggioranza Dc-Psi, nel 2002 e nel 2017 col centrodestra.
Ballottaggi o... battutaggi? La politica tra meme e mal di pancia
In studio si è discusso dei prossimi turni di votazioni, con il furore da bar sport del lunedì mattina: "Chi va con chi?", "E se vincono loro?", "Ma questi alleati lo sanno che si odiano?" Domande lecite, sulle quali sono fioccate le risposte più diverse. Nel sacro rito della democrazia partecipata, ai nostri tempi più che mai mediatica, qualcuno cita la Costituzione, altri la confondono con il regolamento condominiale. Con qualche ulteriore momento di tensione dialettica sulla disamina del nuovo decreto sicurezza, infarcito - secondo alcuni - di una pioggia penale di nuove violazioni. Come diceva Totò a Peppino nella dettatura della famosa lettera... abbondandis in abbondandum! Che non si dica che siamo provinciali, che siamo "tirati"... Perché mica si può fare un decreto con solo due o tre reati: pare brutto. Ce ne vogliono almeno quattordici per fare scena. E poi vuoi mettere l’effetto all’annuncio? È una questione di presenza istituzionale, quasi di coreografia legislativa.
Perché guardare Perfidia, anche se un po' ti fa arrabbiare?
Perché è l’unico programma che affronta la politica con uno sguardo spietato ma lucido, che smonta le finzioni e regala spunti di riflessione mascherati da frecciate. Un antidoto perfetto contro l’apatia elettorale. Un programma trending topic che divide l'audience, tra chi apprezza il suo coraggio e chi potrebbe sentirsi offeso dal ghigno beffardo della scorrettezza. Ma forse è proprio questo il punto: in un panorama politico così ambiguo, l’unico modo per orientarsi è ridere... per non ritrovarsi a piangere in un angolo, sommessamente.