Provinciali Cosenza, il centrodestra si tira fuori: «Elezioni farsa, così non partecipiamo»

La minaccia di Fi, Fdi, Lega e Udc: «Se non sarà rinviato l'appuntamento con il voto il nostro schieramento non proporrà alcun candidato alla presidenza»

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di Salvatore Bruno
10 gennaio 2021
21:12
Cosenza, il palazzo della Provincia
Cosenza, il palazzo della Provincia

Un gesto di forte valenza simbolica, per denunciare lo sfregio inferto alla democrazia ed alle istituzioni dal centrosinistra cosentino.

Noi non ci stiamo

Il centrodestra potrebbe non candidare alcun proprio rappresentante nella sfida elettorale per l’elezione del presidente della Provincia di Cosenza. Alla base della scelta, l’atteggiamento tenuto dal presidente uscente, Franco Iacucci, che ha fissato l’appuntamento con le urne per il 7 febbraio, respingendo gli inviti ad un differimento, arrivati nei giorni scorsi da FI, Lega, FdI e Udc, sia a tutela della pubblica incolumità, vista l’emergenza sanitaria in atto, sia per permettere l’accorpamento con l’elezione del nuovo consiglio provinciale, ormai imminente.


Atteggiamento ambiguo

«Il centrosinistra – osservano i coordinamenti provinciali di FI, Lega, FdI e Udc – ha gettato la maschera: dopo aver a lungo invocato il rinvio delle elezioni regionali giustificandolo con ragioni di ordine sanitario, ha cambiato idea per le provinciali cosentine, confermando la data indicata. Un atteggiamento ambiguo, dettato da un’unica, effettiva preoccupazione: far saltare le elezioni regionali perché impreparati e probabilmente perdenti, confermare quelle della Provincia pensando di avere la vittoria in tasca».

Istituzioni mortificate

Aggiungono le forze del centrodestra: «La proverbiale doppiezza del Pd è venuta a galla ancora una volta, traducendosi in una mortificazione per le istituzioni ma pure in una ferita per la democrazia, calpestata e piegata al soddisfacimento di meri interessi particolari». In coda, la conferma: «I nostri appelli sono fin qui caduti nel vuoto. Rilanciamo l’invito a voler accorpare l’elezione del presidente e quella del consiglio, differendo anche a breve la chiamata al voto, a quando la curva epidemiologica garantirà la dovuta sicurezza».

Nessun candidato

«Qualora Iacucci dovesse ribadire la volontà di tenere le elezioni il 7 febbraio, si assumerà insieme al centrosinistra la responsabilità, morale e politica, di dar corso a elezioni farsa, per nulla rappresentative della volontà degli elettori, in cui, in segno di protesta contro una gestione privatistica delle istituzioni - concludono i partiti i centrodestra - non sarà presente il nostro candidato».

Giornalista
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