I dem puntano il dito: «Le politiche di sviluppo, formazione e rilancio del lavoro promosse dalla Regione sono del tutto insufficienti o mal indirizzate»
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«Il rapporto 2024 della Banca d'Italia sull'economia calabrese restituisce un quadro ben diverso da quello che quotidianamente il presidente Occhiuto e la sua maggioranza tentano di veicolare attraverso slogan e campagne mediatiche». Lo afferma, in una nota, il gruppo del Pd nel Consiglio regionale.
«Altro che 'modello Calabria': la crescita – scrivono i dem - è debole, l'occupazione stagnante, i consumi restano compressi - aggiunge il Pd - e l'impatto dei fondi Pnrr, pur rilevante, non è sufficiente a invertire una rotta segnata da gravi fragilità strutturali. Esprimiamo forte preoccupazione per l'analisi presentata dalla filiale di Catanzaro della Banca d'Italia, che sottolinea, dati alla mano, il persistere di criticità drammatiche: calo demografico accentuato, tessuto produttivo con basso tasso di innovazione, livelli di inattività fuori scala e scarsa fiducia nel contesto istituzionale, aggravata dalla presenza pervasiva della criminalità economica. Tutti indicatori che raccontano meglio di qualsiasi comunicato autocelebrativo la verità della Calabria di oggi: una regione che arranca e che non riesce a trarre pieno beneficio neppure da strumenti straordinari come il Pnrr, a causa di una governance regionale inefficace, confusa e chiusa in una bolla autoreferenziale».
Il dato più allarmante «è quello sull'occupazione: aumentano i numeri solo in apparenza, mentre il tasso di partecipazione al lavoro cala e cresce l'area dell'inattività, in particolare tra le fasce meno istruite e più anziane della popolazione. È il segnale che – aggiungono gli esponenti del Pd - le politiche di sviluppo, formazione e rilancio del lavoro promosse dalla Regione sono del tutto insufficienti o mal indirizzate. Preoccupante anche la constatazione, da parte dello stesso direttore Malamisura, che a mancare sia un contesto istituzionale in grado di ispirare fiducia e garantire concorrenza leale. Un riferimento implicito ma chiaro al degrado del sistema amministrativo calabrese, indebolito da anni di commissariamenti e ora ostaggio dell'accentramento decisionale del presidente Occhiuto».
«Di fronte a questo scenario - é detto ancora nella nota del Gruppo regionale del Pd - ribadiamo l'urgenza di un cambio di rotta: occorre rafforzare la pubblica amministrazione, puntare su istruzione, ricerca e innovazione, sostenere davvero i piccoli Comuni e rilanciare una politica industriale che guardi al futuro e non ai soliti interessi».