Reggio Calabria, la triste campagna elettorale nella città sommersa dai rifiuti

VIDEO | A Ciccarello l'immondizioa copre anche la transenna che l'Amministrazione aveva posizionato per chiudere la strada dei roghi. A rischio l'ordine pubblico

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di Riccardo Tripepi
5 settembre 2020
18:53

Alla vigilia delle elezioni comunali Reggio è una città fuori controllo. La spazzatura per ragioni strutturali e per evidenti incapacità amministrative ha seppellito ogni zona della città dal centro alle periferie dove è diventato impossibile anche circolare con gli automezzi.

 

In una situazione gravissima, della quale nessuno vuole assumersi la responsabilità in un avvilente scaricabarile che ha coinvolto perfino i lavoratori Avr, adesso rischia di venire meno anche l’ordine pubblico.


 

A mettere benzina sul fuoco ci aveva pensato il leader della Lega Matteo Salvini facendosi riprendere vicino ai cumuli di rifiuti a Ciccarello in occasione della sua visita in riva allo Stretto a sostegno della candidatura di Antonino Minicuci che vuole rivoluzionare il sistema del porta e porta e del conferimento, seppure con una strategia ancora da specificare.

 

Il sindaco in carica Giuseppe Falcomatà non ha gradito e ha parlato di speculazione ai danni dell’immagine della città. E, così, dopo l’ennesimo rogo in zona ha deciso di chiudere la strada, nevralgica per il quartiere, richiedendo l’intervento dell’esercito. Il risultato è che l’esercito non è arrivato, i rifiuti sono ancora lì e anzi aumentano con i cittadini che con un gesto estremo di protesta ne hanno riversato altri anche sulla rete di chiusura che per metà adesso è sepolta dalla spazzatura.

 

Un gesto di ribellione estremo che il centrosinistra valuta come opera dei boicottatori dell’Amministrazione uscente o di ignoti rom che raccoglierebbero la spazzatura a pagamento da altre zone cittadine per riversarla a Ciccarello. Ma a chi spetterebbe di vigilare affinché ciò non accada? Ai residenti della zona che non possono più fare rientro nelle loro abitazioni? Oppure si sta dicendo che Ciccarello è una zona non più recuperabile?

 

Ma anche nella periferia Nord della città non si sta meglio. Archi e Gallico sono sommerse dai rifiuti e in alcune zone i cavalli, insieme a ratti e ad ogni altro tipo di animale, continuano a banchettare tra i rifiuti. Perfino in autostrada e agli svincoli, vicino alle piazzole, si trovano cumuli di rifiuti che nessuno si preoccupa di rimuovere.

 

È evidente, dunque, che la situazione stia sfuggendo di mano e i 15 giorni che mancano all’apertura delle urne potrebbero trasformarsi davvero in una battaglia priva di dignità. Una battaglia che Reggio non merita, così come non merita un certo tipo di politica alla quale però sembra essersi completamente assuefatta. Convinta forse di aver perso ogni tipo di speranza.

Giornalista
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