Regionali, Abramo: «Larghe intese? Impossibile». E non mette una pietra sopra la sua candidatura

VIDEO | Il sindaco di Catanzaro giudica nobile ma non fattibile l'ipotesi lanciata da Magorno di un governo di coalizione nel solco di quanto avviene a livello nazionale

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di Riccardo Tripepi
24 marzo 2021
15:36

Il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, intervistato sulla pagina facebook di Lacnews24, ha fatto il punto sull’attuale fase politica e di emergenza che attraversa la Calabria. Una situazione che necessiterebbe, secondo il primo cittadino, di una fase nuova di governo.

Le larghe intese proposte dal senatore di Italia Viva Ernesto Magorno, però, non sembrano avere possibilità concreta di realizzazione.


«È una proposta nobile quella che fa Magorno ma non credo che in Calabria si possa attuare. Avendo conosciuto in passato come funziona la politica posso dire che quasi sempre l’obiettivo non è cambiare la Calabria, ma vincere. Vorrei che qualunque coalizione possa prevedere un sviluppo per la Calabria e non soltanto pensare a vincere le elezioni».

Per quel che riguarda il centrodestra, Sergio Abramo chiede un’accelerazione nell’individuazione del candidato governatore.
«Il centrodestra ha indicato Roberto Occhiuto e deve necessariamente chiedere un tavolo con gli alleati e decidere in maniera definitiva. Abbiamo bisogno del candidato per iniziare a lavorare la programma. Il nome alla fine ha poco importanza purchè sia di un certo livello e fino ad oggi sono stati fatti soltanto nomi spendibilissimi. Servono però una buona squadra e un programma anche per utilizzare i fondi dall’Europa e dal Recovery Fund. Basta con gli assessorati per dare risposta ai partiti, si deve dare spazio alla competenza. Giorgia Meloni ha detto chiaramente che in mezz’ora prima di Pasqua si può decidere il candidato e spero che sia così».

Sergio Abramo che è stato per molto tempo tra i possibili papabili candidati alla presidenza della Regione, non rifiuterebbe una eventuale chiamata.
«Risponderei positivamente. Ho dato la mia disponibilità e tra un anno finirò di fare il sindaco. Devo decidere se tornare a fare l’imprenditore o mettere la mia esperienza al servizio della collettività. Non devo necessariamente essere il presidente, ma poter dare il mio contributo. Per vincere le elezioni dobbiamo essere chiari con i calabresi su quello che vogliamo fare per vincere le elezioni».

Nessun progetto di spostarsi verso la Lega. «Voci messe in campo da chi non mi vuole bene. Quando Matteo Salvini è venuto a trovarmi per capire come mai il Comune non è in dissesto, paga i fornitori a 40 giorni, non ha un centesimo di debito e ha un sistema di rifiuti, ha fatto la battuta dicendo che Catanzaro è un modello da esportare sul piano regionale. E per questo vengo penalizzato quando dal 1997 sono sempre rimasto in Forza Italia».

Abramo stempera poi sulla discussione interna alla sua maggioranza. «In 17 anni di sindacatura non ha mia visto un solo anno in cui si parla di tranquillità in Consiglio comunale. Però non c’è mai stato il ritiro di una pratica. A ridosso delle elezioni o quando consiglieri comunali decidono di andare in altri partiti capita che si aprano discussioni politiche. Credo sia normale».

Da qui l’accordo di fine consiliatura anche per prepararsi al dopo Abramo. E anche con Mimmo Tallini tutto funzionerebbe come prima. «Tallini è sempre stato un partner politico con il quale non abbiamo mai avuto dissidi gravi e lui non si è mai interessato di amministrazione. Certamente abbiamo avuto una dialettica molto aperta, anche di contrasto alcune volte, ma dal punto di vista esclusivamente politico. Sono un amministratore autonomo e mi è riconosciuto anche da Tallini, così come io ho sempre riconosciuto il suo ruolo politico».

Giornalista
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