Regionali, Art.1: «Scelte di gruppi ristretti. Fermatevi o sconfitta sarà severa punizione»

Pino Greco e Ivan Marra contestano la candidatura di Maria Antonietta Ventura e dell’esclusione del loro partito dagli incontri del centrosinistra

di Redazione
2 luglio 2021
17:15
Pino Greco
Pino Greco

«Apprendiamo dalla stampa che si sarebbe svolto un incontro tra la candidata del centrosinistra (?) e la coalizione che dovrebbe sostenerla. Scusate, ma chi erano i soggetti dell'incontro? In rappresentanza di quale partito o movimento erano presenti? Quali sono i temi trattati e qual è il manifesto politico che la candidata ha proposto? Semplici domande che non ci saremmo posti se, sulla nota stampa fossero apparsi nomi ed argomenti».

Lo sostengono in una nota Pino Greco, dirigente di ArticoloUno e Ivan Marra, del Coordinamento Area Centro ArticoloUno, partito che per bocca del leader Roberto Speranza, sostiene la candidatura alla presidenza di Maria Antonietta Ventura. «Non è difficile elaborare progetti e proporre percorsi politici - proseguono - se si conoscono le problematiche calabresi e se ci si confronta con i territori seriamente. Ci rendiamo conto però che ormai non si cerca di salvare neanche la forma, figurarsi la sostanza. È vero, non sarebbe difficile battere la destra se soltanto il candidato fosse la sintesi di un confronto vero tra le forze di Sinistra, del centrosinistra, dei Movimenti, delle forze Ambientaliste, delle associazioni, del Mondo Cattolico e delle forze sociali e rappresentasse la voce unanime e accorata dei territori».


«Purtroppo, a oggi la realtà è ben diversa e le scelte non appartengono ai calabresi ma a ristretti gruppi che cercano con ostinazione di incastrare un mosaico senza tasselli. Voci responsabili hanno chiesto di arrestare questa deriva, di fermarsi, di confrontarsi e mettere da parte decisioni calate sulla testa di tutti. Noi non ci stanchiamo di chiedere la riapertura della discussione. Non ci stanchiamo di chiedere che prevalgano gli interessi collettivi e non quelli personali».

«Fermatevi - concludono - si sta distruggendo un patrimonio e la sconfitta questa volta avrà le sembianze di una pesante e severa punizione. Noi non vogliamo essere e non saremo complici di questa tragedia che avrà conseguenze sul futuro della nostra gente».

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