Elezioni Calabria, il M5s indeciso si affida a Rousseau: «L'accendiamo?»

Domani le votazioni sulla piattaforma del Movimento (dalle 12 alle 20). I militanti dovranno decidere se partecipare alle elezioni anche in Emilia Romagna

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di Pietro Bellantoni
20 novembre 2019
21:48

La scelta sarà degli iscritti. Il Movimento 5 stelle rompe gli indugi e si affida ai militanti, che ora dovranno decidere se partecipare o meno alle prossime elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna. La comunicazione è stata ufficializzata in serata sul Blog delle stelle: «Abbiamo deciso – si legge nel post – di sottoporre agli iscritti la decisione riguardante la partecipazione alle imminenti elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria». Le votazioni si apriranno alle 12 di domani e si chiuderanno alle 20. Di Maio e Grillo si affidano dunque ai militanti, che esprimeranno il loro orientamento sulla piattaforma Rousseau.

È un primo punto fermo, perché dopo mesi di incertezze e di posizionamenti ondivaghi, finalmente il Movimento stabilirà la linea da seguire: partecipare al voto previsto per il 26 gennaio oppure ritirarsi in attesa di tempi migliori.


La posta in gioco

La posta in gioco è altissima. Lo stesso capo politico, nelle ultime ore, avrebbe manifestato la volontà di non far correre il Movimento da qui alle elezioni del 2020, eccezion fatta per Campania e Puglia, le uniche due regioni in cui i 5 stelle si sentono in grado di raggiungere un «risultato decente».

Il voto su Rousseau, ovviamente, contribuirà a chiarire il quadro anche in Calabria, dove – a parte l'autocandidatura del governatore Oliverio e degli indipendenti Tansi e Nucera – gli schieramenti tradizionali non hanno ancora indicato i loro aspiranti governatori. Il Movimento, invece – oltre ad aver chiuso in faccia la porta al Pd – ha già scelto il docente dell'Unical Francesco Aiello, gradito alla maggior parte dei deputati e senatori e “benedetto” da Di Maio nel corso dell'ultimo vertice dedicato alla Calabria. Non resta che attendere la decisione degli iscritti.

Stati generali

Per i 5 stelle è una fase critica e di grandi cambiamenti. Tra meno di un mese verranno ufficializzati i nomi dei 12 facilitatori per altrettante aree tematiche e altri 6 per la parte organizzativa. «A loro – è scritto sul Blog – sarà affidato il compito di raccogliere idee e progetti tra tutti gli iscritti e i cittadini di buona volontà e realizzare una sintesi perché il Movimento 5 Stelle possa realizzarli».

Per tre mesi il «team del futuro» si dedicherà alla raccolta e alla valutazione di questi progetti «che saranno presentati, discussi ed elaborati a marzo a un grande evento nazionale: gli Stati Generali del Movimento». «Superare noi stessi» «Se dieci anni fa abbiamo avuto la capacità di superare il modello partitico novecentesco e proporre una alternativa moderna ed efficiente – si spiega ancora –, oggi siamo chiamati a superare noi stessi, la stessa forma che la nostra creatura ha assunto. Siamo in evoluzione continua e quello che faremo insieme è solo un altro passo avanti. Il Movimento cambierà ancora e tra dieci anni ci saranno nuove parole guerriere e nuovi contributi».

Il progetto

Nel Blog si puntualizzano i doveri dei portavoce in Parlamento e al governo, che «hanno la responsabilità di realizzare il programma che abbiamo presentato alle politiche del 2018. Tutti gli altri eletti di lavorare nelle istituzioni, i nostri sindaci di rilanciare le città, ognuno di noi ha la responsabilità di immaginare il futuro e di disegnare il prossimo programma da realizzare. Ci siamo confrontati. Abbiamo consultato le persone che portano dalla prima ora sulle spalle questo Movimento, e tutti concordano che serva un momento di riflessione, di standby. Ma decidiamo insieme. È quindi anche il momento di chiederci se questa grande mobilitazione di crescita e rigenerazione sia compatibile con le attività elettorali. Per questo motivo abbiamo deciso di sottoporre agli iscritti la decisione riguardante la partecipazione alle imminenti elezioni regionali in Emilia–Romagna e in Calabria. Partecipare alle elezioni richiede uno sforzo organizzativo, anche nazionale, e di concentrazione altissimo. Ciascuno di noi deve interrogarsi, con la massima responsabilità, sul contributo che sente di dare nei prossimi mesi, su dove sente più giusto che i suoi portavoce dirigano il proprio impegno. Deve chiedersi se pensa se siamo capaci, tutti insieme, in un grande lavoro di rete di condivisione e divisione degli incarichi, di essere utilmente presenti su diversi fronti. Qualsiasi cosa sceglieremo, la affronteremo come sempre con tutta la dedizione di cui siamo capaci. A noi la scelta».

Giornalista
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