Regionali, il commissario del Pd Graziano: «Oliverio? L'ultimo giapponese»

Ribadita nuovamente la linea politica: stringere un'alleanza con il Movimento 5 stelle sostenendo un candidato civico

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di Luana  Costa
10 ottobre 2019
19:06

Lo ha descritto come "l'ultimo giapponese" tirando l'ennesima volata al patto civico che il Partito democratico si appresta a suggellare in Calabria con il Movimento 5 Stelle, tagliando di fatto nuovamente ogni ponte di discussione verso una ricandidatura del governatore Mario Oliverio. È apparsa ancora netta la linea politica che il commissario del Pd, Stefano Graziano, è venuto a dispensare in Calabria, ospitato nel circolo catanzarese del quartiere Pontegrande, laddove più veemente è arrivata la richiesta di cambio di passo alla Regione e nel partito, dopo l'esperienza fallimentare portata a casa dai democrat alle ultime elezioni amministrative. E difatti il segretario di circolo si è scagliato contro i "capibastone" che in città hanno ridotto il Partito democratico ad una misera rappresentanza in Consiglio comunale, un solo consigliere che si appresta però adesso a sostenere la candidatura di Mario Occhiuto calpestando il simbolo democratico.

L'alleanza con il M5s

Nessun passo indietro sull'alleanza con il Movimento 5 Stelle che sarà compagno di viaggio del Partito Democratico nell'avventura delle elezioni regionali: «Lavoriamo nella direzione che abbiamo sempre detto - ha chiarito ancora il commissario Stefano Graziano -, cioè del cambiamento e dell'unità. Abbiamo chiara la necessità di andare nella direzione di un candidato che possa esprimere un patto civico e non si torna indietro».


Non sono un notaio

Si è schermito poi nel difendersi dall'accusa più volte mossa dal governatore, Mario Oliverio, e dai suoi sostenitori di non rispettare lo statuto per la mancata indizione delle primarie di partito, utili all'individuazione di un candidato: «Io sono uno abbastanza rispettoso dello statuto e dei regolamenti, nessuno lo è più di me. Ma il tema di fondo è un altro: lo statuto parla chiaro, le primarie sono un'opportunità, una opzione, non un obbligo. Siccome vi è un cambio di fase la linea politica adesso è quella di sostenere un candidato civico. Punto. Non è una questione statutaria, noi facciamo politica, non facciamo i notai. Chi vuole lavorare nella direzione di rompere il partito, di rompere la discussione, di rompere l'unità io credo che sia il migliore alleato della destra. Non leggere oggi la frattura che vi è tra l'opinione pubblica diffusa in Calabria e il governo regionale vuol dire essere come l'ultimo giapponese».

Giornalista
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