Regionali, il commissario Pd Graziano: «Vi spiego i motivi del No a Oliverio»

Il responsabile del partito illustra le ragioni del veto a una ricandidatura del governatore uscente. E svela: «Prima della pausa estiva abbiamo chiesto al governatore di essere protagonista del processo di rinnovamento»

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di Redazione
28 agosto 2019
11:34
Oliverio e Graziano
Oliverio e Graziano

In Calabria c’è «la necessità di mettere in campo innovazione, condivisione e cambiamento». Lo afferma il commissario del Pd calabrese, Stefano Graziano, un’intervista al “Quotidiano del Sud” nella quale spiega i motivi del No del partito nazionale alla ricandidatura del governatore uscente, Mario Oliverio, alla presidenza della Regione.


«Se su un piatto della bilancia – spiega Graziano - mettiamo i risultati ottenuti come governo regionale, sull’altro dobbiamo pesare una condizione di logoramento politico della maggioranza e una rottura con l’opinione pubblica calabrese. Il risultato elettorale delle ultime Europee parla chiaro, anche in Calabria c’è stata l’onda leghista che non possiamo permetterci di subire anche alle Regionali. Se vogliamo competere non possiamo ripresentarci agli elettori e rivendicare solo il lavoro svolto alla Cittadella. Ci vuole rinnovamento per dare slancio al nostro campo politico. Inoltre – sostiene ancora il commissario del Pd calabrese - non si possono ignorare le crescenti difficoltà del governo regionale nel dare risposte ai calabresi».



Sul rischio di una spaccatura del Pd calabrese nel caso di corsa in autonomia di Oliverio, Graziano osserva: «Credo, anzi mi auguro che prevalga il senso di responsabilità verso il partito e la Calabria e che nessuno anteponga l’io al noi. Prima della pausa estiva, insieme al responsabile nazionale per il Mezzogiorno Oddati, abbiamo chiesto al governatore di essere protagonista del processo di rinnovamento».


Graziano spiega anche il motivo del no allo strumento delle primarie per la scelta del candidato governatore, scelta che, afferma, «deve avvenire dopo aver definito alleanze e programma. Il Pd ha già detto che si parte dal centrosinistra e da un allargamento alle forze civiche e ai soggetti che credono nella necessità di aprire una nuova stagione politica in Calabria. Le primarie, allo stato attuale, sarebbero una conta interna lacerante, un pericoloso boomerang dagli effetti devastanti, invece – conclude il commissario del Pd calabrese - è il momento della lealtà e della responsabilità».

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