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LAMEZIA TERME - La direzione regionale del Partito Democratico chiamata a determinarsi su liste e candidati. Due nodi tutt'altro che sciolti. In tema di alleanze esiste una forte dissonanza tra renziani e cuperliani. Con il vincitore delle primarie, Mario Oliverio, deciso ad imbarcare l'Udc, o comunque alcuni dei suoi uomini più rappresentativi e i renziani a respingere con forza ogni alleanza con quanti hanno amministrato al fianco di Scopelliti. Non si esclude che a Lamezia possano arrivare in assemblea, questo pomeriggio, documenti di chiusura ad ogni spiraglio con i centristi. Un punto fermo anche per il Cdu di Mario Tassone. Insomma, i simili rifiutano i propri simili in questo strano gioco delle parti. "Ho pagato la mia opposizione al modello reggio e al governo Scopelliti - ha asserito Tassone - con l'espulsione dal partito. Adesso mi sembrerebbe singolare che il centrosinistra decida di imbarcare uomini che sono stati assoluti protagonisti della stagione di governo che sta per concludersi". Insomma, una bella gatta da pellare per Mario Oliverio. L'ex presidente della provincia di Cosenza, non vorrebbe privarsi a priori dell'apporto di uno scudocrociato pur depotenziato dai prossimi probabili eventi. Ad essere salvati potrebbero essere Ottavio Bruni, vicinissimo ad Autonomia e Diritti di Agazio Loiero, dopo aver ribadito a chiare lettere che non andrà mai con il centrodestra e Gianluca Gallo destinato ad essere inserito nella compagine del presidente. Entrambi, però, sono dati in uscita dall'Udc. Il problema rimane quello di coinvolgere le altre componenti del partito di Cesa, quelle che potrebbero finire nella coalizione di centrodestra. A proposito. Wanda Ferro sta lavorando alla reinclusione della famiglia Gentile nei ranghi della coalizione. Sullo scudocrociato, invece, tutto tace. Eppure è inimmaginabile che i due partiti di centro seguano rotte diverse!