Regionali, Melicchio (M5s): «Ho saputo di Ventura dalla stampa, ora molte cose in discussioni»

Così responsabile della campagna elettorale dei Cinquestelle in Calabria. Le Sardine intanto attaccano il Pd e Boccia, mentre Irc chiede che la scelta del candidato «venga dal basso»

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3 luglio 2021
14:01
Alessandro Melicchio
Alessandro Melicchio

«Ho appreso dalla stampa la notizia del ritiro della candidatura di Maria Antonietta Ventura. Occorre ripartire, perché è evidente che bisogna rimettere in discussione molte cose». La dichiarazione del deputato Alessandro Melicchio, responsabile della campagna elettorale dei Cinquestelle in Calabria, rispecchia la situazione dell'alleanza Pd-M5s, i due partiti sono disorientati dopo la rinuncia alla candidatura per la presidenza della Regione di Maria Antonietta Ventura.

L'imprenditrice indicata direttamente dai vertici nazionali di Dem, grillini e Articolo 1, ha comunicato nella serata di ieri di voler fare «un passo di lato» dopo le voci, circolate per tutta la giornata, relative a una interdittiva antimafia in arrivo da parte della prefettura di Lecce a carico di un consorzio di cui la sua ditta, operante nel comparto degli appalti ferroviari, fa parte.


Le Sardine contro il Pd e Boccia

«La Calabria ha bisogno di riscatto e un partito di sinistra, per definirsi tale nel 2021, deve ripartire dal mezzogiorno». Basterebbe questa singola frase per offrire una visione alla sinistra italiana, ma per i più distratti ci permettiamo di aggiungere i sottotitoli, qualora fossero anche non udenti... Fino a prova contraria, Maria Antonietta Ventura è innocente e il coinvolgimento delle sue realtà imprenditoriali in loschi affari è un problema al vaglio della magistratura». È quanto si afferma in una nota nota delle Sardine.

«Questo significa essere garantisti - è detto nella nota - ed è in questo principio che affondano le radici della nostra Costituzione, dunque le radici di tutti noi. Innocente non è invece il Pd e tutta l'area politica progressista italiana, che ha una responsabilità ben precisa: aver fatto una scelta inappropriata, difendendola goffamente. Maria Antonietta Ventura si è ritirata dalla corsa elettorale per la presidenza della Regione Calabria e questa ci sembra una decisione doverosa da parte sua. Attendiamo ora la proposta di un nome unitario da parte di Francesco Boccia (responsabile nazionale degli Enti locali del Pd) e da tutta la dirigenza del Pd nazionale. Una proposta che sia al di sopra di ogni sospetto, un nome che dia lustro a una terra che non merita solo attenzioni ma una vera e propria cura rivolta alle persone e al suo tessuto sociale ed economico... Tanto forte quanto lacerato da troppi anni di inutili divisioni. Un nome noi ci eravamo permessi di farlo. Siamo pronti a ripeterlo».

Iric: «Scelta del candidato venga dal basso»

«Il ritiro della candidatura di Maria Antonietta Ventura rappresenta per noi il punto di arrivo del nostro modo di essere fino ad oggi. Basta errori, basta con la superficialità nelle scelte, serve condivisione sia nei metodi che nella scelta del candidato presidente». È quanto affermano, in una nota stampa congiunta, il capogruppo di "Io resto in Calabria", Marcello Anastasi, il segretario questore del Consiglio regionale Graziano Di Natale e Domenico Consoli, già candidato alla Regione.

«Adesso è arrivato il momento di difendere i valori che rappresentiamo, le nostre battaglie, le nostre conquiste. Per tali ragioni -concludono- le condizioni per condividere un percorso comune, con tutte le forze del centro sinistra calabrese, sono la condivisione di un nuovo metodo nella scelta del candidato presidente e la partecipazione attiva che inizi, realmente, dal basso».

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