Il Pd punta su Callipo per convincere i 5s. Riunione fiume al Nazareno: ecco gli altri nomi

I vertici del partito hanno deciso di sostenere in prima battuta il re del tonno, già indicato come “candidato ideale” da una parte dei Cinquestelle. In alternativa nella lista figurano anche Rubettino e Talarico, ma non solo. Oliverio tagliato fuori definitivamente

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di Pietro Bellantoni
30 ottobre 2019
21:05

Pippo Callipo è la scelta numero uno. Non solo del M5S, ma anche del Pd. La novità delle ultime ore è proprio questa: i dem, a sorpresa, puntano tutto sul re del tonno, che – da quanto si apprende da fonti del Nazareno – avrà 48 ore di tempo per accettare l'offerta o rifiutare.

La mossa del Pd è un chiaro invito al Movimento 5 Stelle, che – com'è noto – aveva inserito l'imprenditore vibonese in cima all'elenco dei papabili per la candidatura alla presidenza della Regione.


La proposta

Con la proposta a Callipo, il partito di Zingaretti – oltre a concretizzare il proposito di procedere con una «candidatura civica» che, di fatto, taglia definitivamente fuori il governatore Mario Oliverio – compie forse l'ultimo tentativo per andare incontro a Di Maio e ai 5 stelle, che proprio ieri – al termine di un vertice in Senato – hanno (avrebbero?) deciso il no all'alleanza con i dem e la corsa in solitaria alle prossime elezioni.

Il Pd, evidentemente, ci spera ancora e intende tenere aperto il forno con i pentastellati fino all'ultimo minuto utile. D'altronde, le affermazioni di oggi dello stesso Di Maio – cioè l'apertura a «un candidato presidente che possa rappresentare un respiro oltre il Movimento» – sembrano aver lasciato qualche spiraglio. Vero o no, questo è quello che credono al Nazareno.

E infatti la scelta di Callipo è arrivata proprio oggi, al termine di una lunghissima riunione nella sede nazionale alla quale hanno preso parte il commissario regionale Stefano Graziano, il responsabile per il Sud Nicola Oddati e una nutrita delegazione di dirigenti calabresi, gli stessi che ancora sperano nell'abbraccio con il Movimento e che si sono opposti da tempo alla ricandidatura di Oliverio.

Gli altri nomi

Callipo è insomma una lusinga, un invito pensato per vincere le resistenze dei 5 stelle, i cui parlamentari, ieri, hanno lasciato il vertice con Di Maio convinti di aver archiviato per sempre qualsiasi ipotesi giallorossa. Come faranno, adesso, a dire di no a un candidato che loro stessi hanno individuato come funzionale al loro progetto politico?

Dovesse accettare, l'imprenditore 73enne sarebbe comunque il candidato ufficiale del Pd, a prescindere dalle risoluzioni finali del Movimento. Ma se Callipo dovesse declinare l'offerta, i dem avrebbero già pronte le alternative.

Durante l'incontro di questo pomeriggio, la segreteria ha infatti stilato un elenco di candidati alternativi. ll secondo nome in lista è quello dell'editore calabrese Florindo Rubbettino, proposta che sarebbe stata avanzata dall'ex governatore Agazio Loiero.

Al terzo posto c'è invece il patron di una delle aziende sartoriali più apprezzate in Italia e nel mondo, Maurizio Talarico, molto stimato in ambienti politici romani. In fondo alla lista vergata al Nazareno hanno trovato spazio anche l'ex superpoliziotto Giuseppe Gualtieri – che è stato, come Callipo, uno degli “anelli” della possibile trattativa con i 5 stelle – e l'attuale presidente degli aeroporti calabresi Arturo De Felice.

Il comitato

Due giorni e si conosceranno le scelte di Callipo. Ma il tempo stringe anche in relazione all'accordo con il M5S. Dalla segreteria Zingaretti fanno sapere che al Movimento verrà concesso qualche altro giorno per decidere. In ogni caso, il Pd andrà avanti per la sua strada, con o senza intesa. Graziano sarebbe infatti al lavoro per la creazione di un comitato che avrà il compito di stilare le liste elettorali di una coalizione che comprenderebbe anche Articolo Uno, i Verdi e una lista civica ispirata da Italia Viva.

Per la settimana prossima dovrebbe invece svolgersi un incontro aperto ai dirigenti, agli amministratori e alle forze sociali calabresi per mettere a punto il programma. Oliverio, come è evidente, è ai margini del progetto, se non del tutto fuori.

Non gli restano che due opzioni: una candidatura extra-Pd o il ritiro in buon ordine. Dal suo entourage però assicurano che non ci saranno passi indietro: «Il presidente prosegue». Al suo partito, il Pd, interessa poco: tutti aspettano Callipo e il sì del Movimento. In alternativa, c'è sempre il resto della lista.

bellantoni@lactv.it

Giornalista
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