L’ex governatore facente funzioni in campo per seguire i candidati del Carroccio. L’incontro con Salvini, l’appoggio al progetto del Ponte («va fatto») e gli scontri social con i grillini: «Meglio Vannacci dei leoni da tastiera M5s»
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Si rivede dalle parti della Lega in Calabria, Nino Spirlì, già governatore della Cittadella, dopo la scomparsa di Jole Santelli nell'ottobre del 2020, oggi di nuovo pronto a dare una mano al partito di Matteo Salvini, in vista del voto del 5 e 6 ottobre. Omosessuale dichiarato e acceso cattolico («indosso lo scapolare della Madonna del Carmelo, non lo levo mai») nega i rumors di dissapori con Salvini: se ci sono stati, sono ormai superati. Tanto che oggi, incontrando il segretario leghista a Catanzaro, è stato incaricato di occuparsi della campagna elettorale in regione, seguendo i candidati del partito degli ex lumbard.
Spirlì torna al fianco di Salvini
«Non mi sono potuto impegnare direttamente per motivi di salute in famiglia», si rammarica Spirlì, raggiunto dall'AdnKronos mentre in auto rientra nella sua Taurianova, dopo aver lasciato Catanzaro. «Ma Salvini e Durigon mi hanno chiesto di seguire almeno i nostri candidati e io mi sono messo a disposizione del partito».
Per Spirlì ne vale la pena perché «Salvini ha messo in piedi liste forti e molto rappresentative, molte donne sono presenti, e questo è un altro segnale di apertura della Lega al Sud». «Già Salvini stesso – sottolinea – negli scorsi anni mi aveva segnalato e scelto, consapevole della mia inclinazione sessuale, io posso a ragione vantarmi di essere stato il primo governatore omosessuale della Calabria».
Una visione personale su fede e omosessualità
Spirlì racconta di una omosessualità pacificata e «vissuta in modo sereno con la mia famiglia e con il mio padre spirituale», spiegando però di non condividere la spettacolarizzazione dell’omosessualità: «perché noi non siamo speciali, ma normali». Per questo, sostiene che «il gay pride è una vergogna, che ha portato più che altro a divisioni, e poi a me non mi piacciono i bambini costruiti in laboratorio».
Le priorità per la Calabria
Ma ora è concentrato sul programma elettorale che vorrebbe attuato in regione, sulle priorità, «proseguendo l'esperienza con Occhiuto che ha tutta la mia stima». Il politico reggino punta al potenziamento della Sanità in Regione, raccontando il drammatico caso di malasanità subito: «Tempo fa mi hanno diagnosticato, qui in Calabria, una pancreatite, curandomi per quattro mesi quello che invece si è poi rivelato essere un cancro in forma severa».
Spirlì, come tanti cittadini del Mezzogiorno, è dovuto andare al Nord per curarsi: «Ho trovato pochissima competenza nella mia regione – si lamenta – per cui sono dovuto andare a Milano. Ho iniziato un cammino della speranza, per molti spesso senza speranza, potendo curare a casa solo il diabete e la colonna vertebrale...».
Ma l'ex governatore non si sente di puntare il dito contro la politica: «Piuttosto credo che sia responsabilità dei medici che abbiamo qui, della scarsa formazione. Occhiuto ha fatto tanto, ha costruito nuovi ospedali, ha preso medici dall'estero, come avviene anche al Nord, dove non si fanno polemiche su questo, ma certo dobbiamo risolvere questa cosa, i calabresi si devono potere curare qui».
Attacchi ai 5 Stelle e appoggio al Ponte
Gli avversari politici per Spirlì sono invece i grillini, chi voterà Tridico nelle urne che si apriranno a ottobre: «Basta bullismo sui social, soprattutto da parte della base del movimento 5 Stelle – dice –. Chi scrive e insulta su Facebook e X mi chiedo se abbia ancora diritto di professare la patria potestà nei confronti dei propri figli».
Meglio allora Vannacci «che è una persona diretta, uno magari ruvido ma che non teme il confronto, piuttosto che gli 'annacatori di pecoro'», dice sfornando un modo di dire calabrese, usato per indicare chi non si espone apertamente, magari preferendo l’anonimato sui social.
Il futuro dei calabresi e dei siciliani è nella realizzazione del Ponte sullo Stretto, è la convinzione dell'ex governatore: «Io – rivendica – sono sempre stato d'accordo, sono stato il primo governatore a incontrare Musumeci, quando era il mio omologo in Sicilia, per parlarne».
Per cui ora Spirlì non vede l'ora che si dia inizio all'opera: «Salvini – racconta – proprio questa mattina mi ha detto che spera di aprire tra poche settimane i cantieri». Dubbi non ne ha: «È la cosa giusta da fare» e anche i rischi di infiltrazioni mafiose non sembrano preoccuparlo: «La Mafia non è solo calabrese o siciliana, ci può essere ovunque: in Russia, a Wall Street, in Puglia, anche il Vaticano è stato sospettato di aver avuto a che fare con la banda della Magliana, quindi serve cautela, ma non è per questo che nel mondo non si costruiscono ponti e strade, come si costruisce altrove lo faremo qui...».