Regione Calabria, ecco lo staff Tallini: tra politici, fedelissimi e vice di nessuno

Tante le nomine nella struttura del presidente del Consiglio. Che predilige consiglieri e assessori comunali per farsi aiutare. E dopo tre mesi dalla proclamazione non ha ancora un capo di gabinetto. Ma il vicario c'è

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di Camillo Giuliani
20 giugno 2020
19:42
Domenico Tallini
Domenico Tallini

Solo Jole Santelli ha più membri nel proprio staff di lui. D'altra parte, Domenico Tallini non è un consigliere qualsiasi, ma il presidente del consiglio regionale. E per questo, oltre a guadagnare quasi 18mila euro al mese come la governatrice, ha diritto a una struttura da fare invidia, per numero dei componenti, a più di un collega.

 


Magari anche ai tantissimi che fanno parte della sua struttura, visto che è proprio nel mondo politico calabrese che Tallini ha attinto a mani basse per scegliere chi avrebbe dovuto affiancarlo. Otto componenti su dieci, infatti, sono esterni e oltre metà di loro ha trascorsi politici più o meno importanti, alimentando così la vulgata secondo cui nelle strutture, più che esperti di pubblica amministrazione, finiscano spesso quelli che hanno portato voti alle elezioni regionali.

Autisti e responsabili amministrativi

Partiamo dagli autisti. Tallini, come da prassi consolidata tra i membri altolocati dell'Aula Fortugno, non si accontenta di nominarne uno, ma opta per due al 50%, formula tipica di Palazzo Campanella in cui per fare lo stesso lavoro ci si divide lo stipendio che spetterebbe a un solo dipendente. E, visto che chi presiede il Consiglio ha il dovere di tutelare maggioranza e minoranza, sceglie un consigliere comunale eletto nel centrosinistra a Crotone, Enrico Pedace, e uno di centrodestra della sua amata Catanzaro, Andrea Amendola. Per entrambi ci sono 1200 euro al mese (più eventuali rimborsi) che fino al termine della consiliatura saranno poco più di 68.500.

La formula del 50% ritorna anche quando si parla dei responsabili amministrativi. In questo caso i fortunati sono Sabrina Concolino e Raffaele Pilato. La prima, nonostante il cognome, pare non avere nulla a che fare con la Lea Concolino che fa l'assessore a Catanzaro. In compenso è la moglie di Antonio Montuoro, vicepresidente della Provincia. Il secondo, invece, conferma la passione per i politici del suo datore di lavoro. Pilato è, infatti, consigliere comunale a Santa Caterina dello Ionio. Lo stipendio previsto stavolta è superiore a quello dei già citati autisti: poco meno di 1700 euro al mese, che fino al 2025 diventeranno nel complesso quasi 97.350.

La moglie del politico e il fedelissimo

Stipendio da dividere anche per i collaboratori esperti, pure loro al 50%. Nonostante trascorsi più neri che rossi, Tallini pesca ancora nella gauche crotonese. Indirettamente però: nel suo staff c'è infatti Denise Razionale, moglie dell'ex consigliere comunale pitagorico di centrosinistra Salvatore Gaetano.

 

Ad affiancarla, Ivan Cardamone. Attualmente assessore a Catanzaro, già vicesindaco di Sergio Abramo, Cardamone ha un rapporto quasi simbiotico con il presidente del Consiglio regionale. È entrato nel suo staff – dopo una breve parentesi al servizio del socialista Pino Guerriero – nell'ormai lontano 2006. Prima gli ha fatto da responsabile amministrativo quando Tallini era a capo della Commissione speciale di Vigilanza. Poi da segretario particolare al 50% quando l'attuale presidente del Consiglio regionale era assessore al personale della giunta Scopelliti. Quindi è passato a collaboratore esperto al 100% nel 2015. Cinque anni dopo ricopre nuovamente quel ruolo, ma con stipendio dimezzato. Fino al 2025 per lui e Razionale ci saranno comunque 1400 euro al mese, che per tutta la consiliatura diventano poco meno di 80mila.

I talliniani di ferro meglio retribuiti

Ben poca cosa rispetto a quanto guadagnerà Francesco Leone, altro fedelissimo del presidente del Consiglio regionale. Tallini lo aveva nominato suo segretario particolare al 50% - alle tradizioni non si rinuncia facilmente – quando a guidare la Regione era Mario Oliverio. Con l'arrivo della Santelli alla guida della Calabria ha deciso di riassegnargli l'incarico fiduciario. Niente più stipendio a metà, però, questa volta.

 

Leone fino al 2025 – salvo decisioni diverse da parte di Tallini – sarà il suo segretario al 100% e porterà a casa 3400 euro al mese, per un totale di quasi 195mila da qui al termine della consiliatura.
Se vi sembrano tanti, probabilmente è perché non conoscete il salario di Gaetano Stagno, nuovo portavoce di Tallini e già nella sua struttura dai tempi in cui quest'ultimo era un assessore di Scopelliti. Stagno ha in curriculum trascorsi da consigliere provinciale di Catanzaro, consigliere comunale e assessore a Badolato, presidente della Comunità montana versante Jonico, nonché – per scelta dello stesso Tallini - coordinatore per Forza Italia degli enti locali della provincia di Catanzaro.

 

Poco importa il breve periodo passato nella struttura di Fausto Orsomarso quando quest'ultimo non era ancora assessore, ma solo un consigliere del Gruppo Misto: Stagno era ed è un talliniano doc. E la sua fedeltà sarà ricompensata con oltre 60mila euro all'anno, quasi 285mila fino al termine del mandato del suo mentore.

Gabinetto: c'è il vice, ma non il capo

Spazio infine ai dipendenti regionali che il presidente del Consiglio regionale ha voluto con sé. Le cifre riportate di seguito indicano l'indennità di struttura che percepiranno oltre al loro normale stipendio. Quella di Caterina Milone come componente interna della struttura è di circa 840 euro al mese, che fino al 2025 sono complessivamente quasi 48mila. Non male, ma una vera e propria miseria rispetto a quella che andrà invece a Carmelo Nucera, scelto da Tallini come suo vice capo di gabinetto. Lui, infatti, aggiungerà al suo stipendio quasi 7400 euro ogni mese, che da qui a fine consiliatura sono pressappoco 418.500. Somme degne di un dirigente, nonostante per il suo ruolo tale qualifica in Consiglio – al contrario che in Giunta – non sia richiesta, purché il funzionario nominato abbia la laurea.

 

L'aspetto più bizzarro è che Nucera dall'inizio di maggio fa da vice di qualcuno che non esiste: il suo capo gabinetto Tallini avrebbe potuto individuarlo da fine marzo, ma ancora non ne ha uno. Né, tra valutazioni personali e suggerimenti degli amici, pare riesca a sceglierlo a cuor leggero: c'è pur sempre un posto da quasi 170mila euro all'anno da assegnare, impossibile non scontentare qualcuno.

 

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