Regione, crisi senza fine nei Democratici e progressisti: Arruzzolo se ne lava le mani

VIDEO | Il presidente dell'Assemblea aveva convocato Giuseppe Aieta, Flora Sculco e Antonio Billari per provare a risolvere la questione capogruppo ma la mediazione è fallita. Il caso è stato sottoposto agli Uffici legislativi. Sullo sfondo le tensioni per le elezioni regionali

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di Riccardo Tripepi
23 marzo 2021
19:45

Finisce in un nulla di fatto la riunione tra i componenti del gruppo consiliare dei Democratici e Progressisti e il presidente del Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo che li aveva convocati a palazzo Campanella per cercare di ricomporre la crisi in atto.

Flora Sculco e Antonio Billari durante l’ultimo incontro del gruppo avevano proceduto a sfiduciare il capogruppo Giuseppe Aieta a causa della gestione solitaria nonostante la sfiducia non fosse stata messa all’ordine del giorno della riunione.


Un vizio formale che Giuseppe Aieta ha fatto valere ritenendo illegittima la successiva elezione di Billari a capogruppo.

La mediazione di Aruzzolo

Il presidente Giovanni Arruzzolo ha provato una mediazione, ma non è riuscito a conciliare le diverse posizioni e si è trovato così costretto a sospendere l’incontro e a richiedere un parere agli Uffici legislativi del Consiglio.

Nel frattempo Giuseppe Aieta continua a rimanere fermo sulle proprie posizioni e proprio nella stessa giornata di oggi ha inviato una pec al Consiglio regionale firmandosi ancora come capogruppo per chiedere che i fondi destinati alle spese di funzionamento del gruppo vengano devoluti al Banco Alimentare. Uno dei motivi di dissidio con gli altri due componenti che ritengono illegittima tale devoluzione.

Le strategie in vista delle regionali

Ma non mancano le motivazioni politiche nello scontro. Aieta aveva chiesto ai due di sottoscrivere un documento a sostegno della candidatura di Nicola Irto trovando un fermo rifiuto. E se per Flora Sculco la motivazione potrebbe essere quella di un avvicinamento alle posizioni del centrodestra, per Billari, uomo vicino a Nino De Gaetano, il distinguo attiene proprio alle tensioni con il Pd e con il commissario Stefano Graziano anche in vista della formazione delle liste per le regionali.

Giornalista
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