Giunta Oliverio sotto assedio, dopo Moderati per la Calabria arriva l'affondo di Guccione

Il consigliere regionale cosentino parla di esperienza politica finita e chiede di restituire la parola agli elettori. Sotto accusa la giunta dei tecnici. Adesso il governatore rischia di non avere più i numeri in Consiglio

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di Riccardo Tripepi
21 febbraio 2019
11:55

Un doppio colpo che potrebbe azzerare la legislatura prima della sua naturale conclusione. In poche ore la già debole maggioranza di centrosinistra sembra pronta ad evaporare. Prima i “Moderati per la CalabriaFranco Sergio, Antonio Scalzo e Giuseppe Neri annunciano il passaggio al centrodestra, poi arriva l’affondo di Carlo Guccione.

Il consigliere regionale, che insieme all’ex deputato Bruno Censore ha creato una lista alternativa a sostegno di Nicola Zingaretti per indebolire il governatore, non ha più dubbi: «È evidente ormai a tutti che l’esperienza di governo regionale sia arrivata a una sorta di capolinea politico».


 

Guccione, non fa nessun riferimento alle vicende dei “Moderati per la Calabria”, ma  con tempismo perfetto assesta un altro colpo al governatore Oliverio. «Al di là delle vicende giudiziarie, questa stagione di governo del centrosinistra rischia di trascinarsi inutilmente per i prossimi mesi. Di fatto la Calabria non è governata. Ne sono un esempio la questione rifiuti, dove addirittura siamo costretti a trasportarli fuori regione e all’estero; la mancata scissione di Ferrovie della Calabria; l’irrisolto problema di Sorical che ormai ci trasciniamo da anni senza chiudere la vicenda della liquidazione della società; la crisi strutturale del Porto di Gioia Tauro. Sono solo alcuni esempi che dimostrano come ormai sia chiara la necessità di dare una svolta».

 

E poi il nodo politico: la giunta dei tecnici che non è mai piaciuta a nessun consigliere regionale. «Mi ero permesso di proporre la necessità di introdurre la nomina di un vicepresidente politico, mettendo così insieme tecnici e politici per cercare di dare un’accelerazione al processo di governo, recuperare i ritardi e avere una maggiore presenza sui territori e un’interlocuzione istituzionale con le amministrazioni locali. La mia posizione politica è stata sempre ancorata ad affrontare le questioni e l’ho fatto anche da posizioni diverse con l’attuale amministrazione regionale. I fatti, ahimè, mi hanno dato ragione».

 

Inevitabile la conclusione: «Ecco perché sono convinto che sia necessario chiudere e ridare la parola ai calabresi. Trascinare stancamente questa situazione di governo, rischia di favorire solo coloro i quali sono impegnati a chiudere qualche interesse di parte».

Il tutto mentre veniva ufficialmente convocato il Consiglio regionale per discutere della spesa comunitaria che sarà significativo per capire di quali numeri disponga Oliverio. Se i tre “Moderati” e Guccione dovessero sfliarsi ufficialmente, Oliverio sarebbe senza maggioranza con il Consiglio spaccato esattamente a metà.

Anche i big del Pd sono stati informati della vicenda e stanno chiedendo di arrivare ad un congelamento della situazione almeno fino al congresso fissato per il prossimo 3 marzo. Poi, è evidente, che si dovrà necessariamente trovare una via d’uscita.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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