Regione, la minoranza vede il bluff del centrodestra sulla data delle elezioni

Burrascosa seduta della conferenza dei capigruppo. Passa all'unanimità la norma sulla stabilizzazione dei precari ma il centrosinistra insorge sulle nomine Arsac e Calabria Verde. Duro scontro anche sulla tornata elettorale

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di Riccardo Tripepi
3 marzo 2021
15:57

Imbarazzante seduta di Conferenza dei capigruppo sul finire della legislatura con l’opposizione che abbandona i lavori per protesta e il centrodestra ormai in totale confusione.

All’ordine del giorno doveva esserci la proposta di legge per la stabilizzazione dei 209 precari ex legge 12. Proposta sulla quale c’è stato il parere favorevole unanime e bipartisan, seppure con qualche distinguo. I capigruppo di minoranza hanno fatto notare come il provvedimento sarebbe dovuto essere approntato dalla giunta e non dal Consiglio. Un chiaro segnale delle difficoltà in cui si muove l’esecutivo guidato a vista dal presidente facente funzioni Nino Spirlì. Lo scontro sul punto è stato molto vivace, soprattutto tra Francesco Pitaro e Giuseppe Graziano che hanno avuto un duro battibecco tanto da indurre il presidente Giovanni Arruzzolo ad interrompere i lavori dell’organismo per qualche minuto.


Alla fine la norma è stata approvata con il consenso di tutti e dovrà adesso essere corredata dal parere finanziario prima di arrivare in Consiglio regionale che sarà convocato per il prossimo 9 marzo.

Dopo l’approvazione della proposta di legge i capigruppo delle minoranze Aieta, Bevacqua, Anastasi e Pitaro hanno abbandonato i lavori in segno di protesta nei confronti del centrodestra che aveva imbottito di nomine l’ordine del giorno. Tra queste anche quella del revisore unico dell’Arsac e di Calabria Verde. Nomine giudicate non indifferibili e urgenti e soltanto dal sapore clientelare.

Ma lo scontro è stato anche sulla data delle elezioni. Mentre si è in attesa del decreto del governo nazionale, i capigruppo del centrodestra hanno scritto una missiva al Ministero dell’Interno per chiedere la conferma della data dell’11 aprile. Praticamente un bluff, come ha fatto notare il capogruppo del Pd Domenico Bevacqua, considerando che il Consiglio si riunisce ancora il 9 mentre giorno 11 marzo scadrebbe il termine per la presentazione delle liste. Non solo. Anche la programmazione dei lavori portata in Conferenza è chiaramente proiettata oltre la data.

In buona sostanza i consiglieri di centrodestra, così come il presidente ff Nino Spirlì, continuano a richiedere con forza la data del prossimo 11 aprile sapendo già che al più presto le elezioni saranno a giugno o, più probabilmente ancora, a settembre. Come trasparenza nei confronti dei cittadini ed elettori non c’è male.

Giornalista
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