Roccella Jonica, stangata sui rifiuti: Tari più salata del 30%. Per il comune la panacea è «ridurre l’indifferenziato»
VIDEO | Il Comune chiama a raccolta i cittadini per fornire chiarimenti. L'assessore Chiefari: «Gli aumenti sono stati imposti dalla Regione»
Un faccia a faccia con i cittadini per placare un comprensibile malcontento e fornire loro chiarimenti dopo la stangata sulla Tari, la tassa sui rifiuti che a Roccella Jonica è aumentata di oltre il 30% rispetto allo scorso anno. Mentre la minoranza ha espresso il proprio dissenso attraverso manifesti pubblici, criticando duramente l’amministrazione comunale per quella che definisce una crescita spropositata della tassa, la maggioranza, dal canto suo, ha risposto con un’assemblea pubblica. Gli amministratori hanno spiegato che l’aumento della Tari è legato principalmente all’incremento dei costi di conferimento dei rifiuti, stabiliti dalla Regione Calabria. «Scontiamo i netti aumenti imposti da Germaneto – ha ammesso l’assessore comunale all’ambiente Fabrizio Chiefari – sia in tema di indifferenziata con un +71% a tonnellata che in tema di umido».
Chiefari: «Necessario ridurre la quantità di rifiuto indifferenziato»
Nel corso dell’assemblea pubblica gli amministratori roccellesi hanno discusso delle possibili azioni per ridurre i costi, sempre tenendo conto delle difficoltà che i cittadini stanno affrontando, ribadendo l’importanza della raccolta differenziata. «È necessario ridurre la quantità di rifiuto indifferenziato che conferiamo negli impianti regionali – ha ribadito Chiefari –. E’ una strategia che viaggia su un doppio binario e che ci deve vedere pronti e maturi per un nuovo salto di qualità, e di breve termine per andare a ridurre l’indifferenziata. In che modo? Penso ad una raccolta dell’indifferenziato ogni 15 giorni e ad una campagna informativa che sensibilizzi i cittadini, agevolandoli sull’uso gratuito delle compostiere domestiche per diminuire la quantità di umido su cui abbiamo riscontrato un aumento dei costi».