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CATANZARO - Il contenuto delle dichiarazioni rimane al momento segreto. Di certo c'è che il fascicolo dell'inchiesta per capirne di più sulle nomine dei commissari della Sanità, operate dalla giunta regionale in scadenza di mandato, ha acquisito ieri i primi dati. Antonella Stasi, infatti, è stata ascoltata dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri nella prima di una lunga serie di audizioni.
Il tutto mentre procede il muro contro muro tra la regione e il ministero della Salute. Un braccio di ferro che è anzitutto politico se è vero che alla guida di quel ministero vi è Beatrice Lorenzin, esponente di primo piano del Nuovo Centrodestra, partito dal quale Antonella Stasi e lo stesso Giuseppe Scopelliti vengono dati sempre più lontani. Ma questa è un'altra storia. O forse una storia nella storia. Nella fattispecie si tratta di capire se l'esecutivo abbia agito nell'alveo delle proprie competenze o se si spinto oltre.
Inutile nascondere che la questione è destinata a protrarsi ben oltre le prossime giornate. Nel frattempo, i reggenti nominati da Luciano Pezzi procedono a prendere posto sulle poltrone rimaste un sogno per i neo-commissari. Ma per un paio di loro esiste un problema oggettivo: tra i vice individuati dal generale ve ne sarebbero due con mandato scaduto. Servirebbe quindi un nuovo contratto. E allora non si esclude che per questi casi si possa dar corso alle scelte della giunta. Insomma, un problema tra i problemi per il nuovo timoniere del martoriato sistema sanitario calabrese.