Nuovi ospedali, è ancora tutto fermo. A rischio fondi per mezzo miliardo

Le audizioni dei dirigenti in commissione regionale Sanità confermano un quadro assai complicato. Guccione chiede l'invio di un soggetto attuatore, mentre Pedà ed Esposito hanno chiesto una verifica sull'attuazione delle disposizioni di Scura

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di Ric. Trip.
19 ottobre 2018
16:45

La sintesi l’ha fatta Giuseppe Pedà su facebook al termine dei lavori dell’organismo. «La riunione di oggi della Commissione regionale Sanità è servita per confermare quello che dicevamo da tempo, con l’illusione della costruzione di nuovi ospedali è dal 2007 che piano piano hanno chiuso quelli esistenti».

Le audizioni dei dirigenti regionali sullo stato di avanzamento dei lavori dei costruendi nuovi ospedali di Vibo, Sibaritide e Gioia Tauro conferma che le opere sono praticamente ferme. Sia a causa del nuovo commissariamento della Tecnis, società che doveva realizzare le strutture di Sibari e Gioia, sia per le difficoltà insorte in corso d’opera. A Vibo manca ancora l’autorizzazione antisismica, mentre a Gioia si deve risolvere il problema relativo al luogo in cui costruire l’ospedale, considerando che nelle adiacenze dell’area originariamente individuata insiste un elettrodotto che sarebbe necessario interrare.


 

«Una quadro drammatico» lo ha definito Carlo Guccione, me anche i consiglieri di opposizione Giuseppe Pedà e Baldo Esposito non sono andati per il sottile individuando un’ulteriore criticità nel numero dei posti letti attivi che non sono quelli previsti dai decreti del commissario Scura. «Si critica tanto il commissario – ha detto Pedà – ma pare che neanche la Regione riesca a svolgere il lavoro di propria competenza».

Secondo Carlo Guccione non c’è da perdere soltanto un istante in più, essendo concreto il rischio di perdere le somme previste per la realizzazione dei nuovi ospedali.

«Il rischio concreto è che i fondi dell’ex articolo 20 – 443 milioni di euro che dovevano servire a costruire i nuovi ospedali – possano essere de finanziati per l’incapacità della Regione di uscire da questa impasse. In questi anni lodevole è stato il lavoro portato avanti dal presidente Mirabello e dai componenti della Commissione, ma ad oggi non è emersa alcuna novità concreta. E il pericolo è che ci si imbuchi in un vicolo cieco. Per tutte queste ragioni – conclude Guccione - ho proposto che la Regione Calabria venga commissariata dal Governo nazionale con la nomina di un soggetto attuatore per avviare celermente le procedure relative alla costruzione dei nuovi ospedali e per impedire il definanziamento delle tre opere».

 

 

Molto più “istituzionale” la nota di commento diffusa dal presidente della Commissione Michele Mirabello che, tuttavia, conferma le difficoltà in corso. «Ringrazio i dirigenti regionali intervenuti: Angela Caligiuri dell’Asp di Vibo, il direttore generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro, il direttore generale del dipartimento Bruno Zito, e Pasquale Gidaro, dirigente del settore “Opere pubbliche e di edilizia sanitaria”, che con le loro testimonianze hanno reso possibile ai componenti la Commissione una lettura molto realistica e approfondita tecnicamente dello stato delle questioni relativi ai tre nuovi ospedali. Abbiamo tutti consapevolezza – ha sottolineato Michele Mirabello – che si tratta di infrastrutture di per sé a carattere molto complesso. Ma proprio per questa ragione, è intento della Commissione, con riunioni e step progressivi, contribuire ad avvicinarsi il più possibile alla realizzazione completa delle tre opere di cui i calabresi hanno bisogno».

I commissari Pedà ed Esposito hanno infine chiesto una nuova riunione della Commissione per una verifca puntuale dei posti letto disponibili effettivamente negli ospedali attualmente in funzione.

Giornalista
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