Scioglimento a Falerna, i consiglieri di maggioranza sulle dimissioni: «Nessun tradimento»
«Speravamo fino all’ultimo che si potesse cambiare veramente, ma giorno dopo giorno, venivano a mancare quelle idee e quei valori che noi tutti ci aspettavamo dal nostro ex leader», affermano i tre amministratori dimissionari
Nessun “tradimento”, nessun passaggio tra le fila dell’opposizione. È quanto ci tengono a chiarire con una nota stampa i tre consiglieri di maggioranza che rimettendo il loro mandato hanno decretato la fine dell’amministrazione Menniti a Falerna.
Ugo Barletta, Riccardo Floro e Andrea Vecchio ricordano che «come prevede l’art. 141 del Tuel, lo scioglimento di un consiglio comunale, si ha tra i tanti casi anche per “cessazione della carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo dell’ente, dalla metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco”. Non è, così come vogliono far credere, che abbiamo preso accordi con gli ex consiglieri di minoranza. Noi tre moschettieri, così come ci hanno definito, non siamo passati con nessuna minoranza».
«Siamo i tre cittadini - aggiungono - che si sono candidati un anno e mezzo fa per riprendere in mano le redini del nostro paese, volevamo il cambiamento, cambiamento che purtroppo, è avvenuto solo in parte, quel cambiamento che noi tutti ci aspettavamo, ma dopo quasi 17 mesi, nostro malgrado, non è avvenuto. Speravamo fino all’ultimo che si potesse cambiare veramente, ma giorno dopo giorno, venivano a mancare quelle idee e quei valori, che noi tutti ci aspettavamo dal nostro ex leader».
I tre ex esponenti dell’assise parlano di poi di «rammarichi sulla gestione amministrativa, erano presenti oramai da mesi, ma mai nessuno ci ha ascoltato. Quante ore abbiamo perso di tempo a parlare con il capogruppo di maggioranza, che non è riuscito a portare avanti la nostra voce. Ora riusciamo a capire il perché, ognuno di loro era impegnato a fare altro e non a prendere in mano i veri interessi dei cittadini».
«Si pensava ad aumentare le tasse (Tari) - incalzano - in un periodo di pandemia, e quando abbiamo espresso il nostro pensiero contrario, ci hanno spiegato che solo così si riusciva a salvare il comune dal dissesto. Ma non si sono mai chiesti, come faranno i nostri compaesani che si sono trovati senza un lavoro, e senza soldi a poter sopravvivere dignitosamente? Tanto noi lo stipendio lo abbiamo. Ed ora fanno credere che sono interessati a questo periodo difficile per ognuno di noi. Noi siamo gli stessi cittadini di due anni fa, quando abbiamo deciso di prendere in mano le sorti del nostro paese. Lo abbiamo fatto fino all’ultimo giorno senza arrecare danni alla comunità, anche adesso lo stiamo facendo rendendoci disponibili con tutte le persone».
«Noi abbiamo e vogliamo, ancora il cambiamento, ma il vero cambiamento, senza nessun interesse personale, senza nessun dispetto per chi appartiene ad un altro gruppo politico, deve finire l’era della paura, ognuno si deve sentire libero di dire la sua, senza essere azzittito o addirittura messo da parte. Era diventato il nostro paese un far west. Siamo aperti a tutte le idee politiche presenti sul nostro territorio purché sposino lo stesso nostro obiettivo e che vogliano ripartire da dove noi abbiamo lasciato. Noi abbiamo ripreso da dove abbiamo lasciato, e porteremo avanti la nostra battaglia, una battaglia per liberare Falerna. Sì, Falerna deve essere ancora liberata. Ringraziamo – conncludono - tutti voi cittadini di Falerna, che in questi giorni ci siete stati vicini con chiamate o messaggi, il nostro unico obiettivo, è quello di portare avanti la vostra voce, il vero cambiamento».