Question time

Salvini chiamato a rispondere sul viadotto crollato a Longobucco finisce nel fuoco incrociato del M5S

La deputata grillina Baldino tuona contro il ministro: «Alla Calabria promettete mari, monti e ponti immaginari, poi quelli veri crollano e isolano intere comunità»

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di Massimo Clausi
10 maggio 2023
17:30

Nel question time del pomeriggio si sarebbe dovuto discutere del crollo della Sila-Mare a Longobucco. In agenda, infatti, c’erano le risposte dei Ministri Fitto e Salvini alle interrogazioni. Fra queste c’era anche quella presentata dalla deputata del M5s, Vittoria Baldino, sul crollo del ponte a Longobucco. Nell’interrogazione la Baldino, prima firmataria, aveva chiesto al ministro delle Infrastrutture «se non ritenga, alla luce delle gravità di quanto accaduto, di riconsiderare le priorità del proprio Dicastero, privilegiando gli investimenti nel ripristino e nel miglioramento delle infrastrutture esistenti nel Sud del Paese rispetto al finanziamento di alcune grandi opere prive delle opportune informazioni circa la loro sostenibilità economico-finanziaria e carenti di un adeguato studio sul rapporto tra costi e benefici».

Silvestri Vs Salvini

Gli animi, però, si sono subito riscaldati perché l’interrogazione è stata presentata dal deputato grillino, Francesco Silvestri, che ha attaccato ad alzo zero il Ministro. Ha esordito dicendo che forse il vero titolare del Dicastero non è Salvini, ma Salini (manager della We Build il consorzio che dovrebbe costruire il Ponte sullo Stretto), poi ha detto che in questi giorni impazzano le cifre più disparate sul costo dell’opera. «Lei a un certo punto ha parlato di oltre 30 miliardi che verranno stanziati per i collegamenti fra la Calabria e la Sicilia - ha detto il deputato - le ricordo che nel Def che avete faticosamente approvato ci sono solo 36 milioni, lo 0,1% di quello che ha dichiarato. Smettetela di sparare numeri a caso che hanno come unico effetto quello di alzare il valore delle azioni di chi deve realizzare l’opera».


Insomma è finita un po’ in caciara con Salvini che l’ha buttata in politica «Avevo un’interrogazione sul ponte crollato a Longobucco e su questo posso dare una risposta perché per educazione chiedo agli uffici di rispondere alle domande che mi vengono fatte, se poi dobbiamo riportare l’epopea dei no di Toninelli allora quella è un’altra puntata. Mi spiace per i cittadini calabresi che meritavano una risposta, che comunque vado a dare lo stesso visto che è un ponte inaugurato dieci anni fa, costruito e  preso in carico da Anas che voglio ringraziare perché – a dimostrazione che il sistema di allerta funziona – l’ha chiuso per tempo evitando morti e feriti. Però – ha continuato – fanno bene gli inquirenti a indagare perché qualcosa evidentemente nella costruzione di quel ponte non ha funzionato. Ricordo che i numeri vedono tra Anas e Rfi, tra opere in corso, opere in avvio nel 2023, manutenzioni, 48 miliardi di investimenti in tutto il territorio nazionale. Se avessero prevalso le logiche dei No Tav, No Tap, No a tutto il resto del mondo staremo spendendo zero. Io sono stato votato per avviare i cantieri e sbloccare opere pubbliche. Stiamo lavorando giorno e notte per una ricognizione delle  opere da terminare».

La Baldino attacca: il governo in Calabria fa solo passerella

Molto contrariata nella sua replica la Baldino: «Le immagini del ponte crollato sulla Sila-mare hanno fatto il giro del mondo. Nelle stesse ore il governo si apprestava ad approvare per sette milioni di euro la campagna pubblicitaria, cioè propaganda, per il Ponte sullo Stretto. Per completare al Sila-Mare, lo ricordiamo, di milioni ne servono 22: il governo ne spende un terzo per una campagna social. Sul ponte sullo Stretto la campagna al ministro Salvini la facciamo noi: diciamo gratis ai cittadini quali sono i veri costi dell’opera, che quando fu bloccata costava 8 miliardi e ora invece ce ne vogliono 15. Per completare la 106 Jonica e consentire ai calabresi di raggiungere veramente Reggio Calabria e percorrere il ponte immaginario ce ne vorrebbero 13 miliardi: informiamo i cittadini anche di questo. In Calabria un’ambulanza impiega in media 45 minuti per raggiungere l’entroterra: questo il ministro e la maggioranza non lo sanno, perché in questa regione vengono solo per fare passerelle promettendo mari e monti, anzi mari e ponti, anche se immaginari. Poi però quelli veri crollano lasciando paesi isolati. Le vere cifre sulle opere pubbliche in Calabria il governo le ha inserite nel Def: esclusa la Statale 106, lo stanziamento è di 36 milioni. Di cosa parliamo? Le infrastrutture sono una cosa seria: se Salvini vuole giocare giochi, ma lasci stare il suo ministero».

 
 

Giornalista
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