Consiglio regionale

Seconda Commissione, la Giunta rimodula il Por: i consiglieri chiedono chiarimenti

La “presa d’atto” senza discussione di una delibera dell'esecutivo non convince i membri dell’organismo consiliare. Levata di scudi contro Montuoro che alla fine cede e chiamerà in audizione Maurizio Nicolai

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di Claudio Labate
24 gennaio 2022
21:15
La seduta odierna della Seconda Commissione
La seduta odierna della Seconda Commissione

Si apre con l’insediamento della Seconda e della Sesta commissione consiliare la settimana di lavoro di Palazzo Campanella che entra sempre più nel vivo delle questioni aperte, e da aprire, nell’agenda politica calabrese. Questa mattina è stato il presidente Antonio Montuoro, in quota Fratelli d’Italia, ad aprire le danze della Commissione Bilancio,

Programmazione, economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero che – ha affermato - è sicuramente tra le più impegnative e delicate della macchina amministrativa della Regione, anche alla luce anche delle risorse che affluiranno in virtù del Piano nazionale di ripresa e resilienza.


La rimodulazione del Por e i «necessari» chiarimenti

All’ordine del giorno della seduta, la programmazione dei lavori dell’organismo, ma anche la presa d’atto della deliberazione n° 546 della Giunta regionale inerente la rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3 del Por Calabria Fesr 2014/2020.

Il presidente Montuoro l’ha inserita alla stregua di una “presa d’atto”, specificando che sono già decorsi i 15 giorni entro cui andava esitato un parere che ha valore consultivo, e sottolineando che esiste, comunque, agli atti, a corredo della deliberazione, il parere del Dipartimento.

La spiegazione non ha però convinto i membri della Commissione - Raffaele Mammoliti (vice presidente), Francesco De Nisi (segretario), Giacomo Pietro Crinò, Giuseppe Graziano e Antonio Lo Schiavo – e proprio sul punto si è acceso un dibattito con i consiglieri che hanno chiesto delucidazioni rispetto a quelle modifiche, ritenute sostanziali, per cui occorreranno chiarimenti tecnici.

In particolare, se De Nisi (CI) ritiene opportuna l'audizione di un funzionario della Giunta che illustri il provvedimento, per Antonio Lo Schiavo (deMa) bisogna essere consapevoli ed informati di quanto viene trattato in Commissione. I provvedimenti tecnici – sostiene l’esponente del Polo civico - sarà opportuno che vengano illustrati dai settori competenti.

Il vice presidente Mammoliti (Pd) da parte sua, pur dicendosi rispettoso della burocrazia e delle professionalità di cui dispone, dichiara che dovranno assolvere al proprio ruolo ed essere, unitamente ai consiglieri, reciprocamente leali e collaborativi. Graziano (Udc ) sottolinea che la deliberazione è una vera e propria rimodulazione che richiede puntuali delucidazioni sul motivo che abbia portato una deliberazione del mese di settembre 2021 ad essere trattata oggi.

In realtà il presidente Montuoro chiarirà che la deliberazione è di dicembre ed il provvedimento è esecutivo perché intervenuto il silenzio assenso. Da qui ne nasce uno scambio di vedute “tecniche” con Graziano e Mammoliti, che Crinò riassume affermando che «non convince l'atteggiamento di chi ritiene di poter considerare esecutivi i provvedimenti in assenza di un parere». L’esponente di Forza Azzurri ha chiesto quindi che si faccia formalmente chiarezza sull'istituto del “silenzio assenso” e quale debba essere il ruolo della Commissione nel caso in cui decorrano i tempi di esitazione del parere. «Sarebbe opportuno, ove sia necessaria la presa d'atto - ha concluso - chiedere l'audizione della Giunta».

È stato poi Lo Schiavo a chiedere chiarimenti su due aspetti: se abbia motivo di esistere l'istituto del silenzio assenso e se lo stesso si sia formato in assenza dell'organismo preposto; se la presa d'atto sia affrontabile da parte della Commissione nel caso in cui si sia formato il silenzio assenso. «Non c'è, a mio parere, - ha dichiarato -, la necessità né l'opportunità della presa d'atto. Va affrontata, dunque, preliminarmente, la questione dal punto di vista normativo».

Lo “scontro” si concentra tra Graziano che sostiene come la modifica al Piano sia sostanziale e Montuoro che ritiene non lo sia, perchè lo spostamento delle risorse avviene all'interno dello stesso Asse. E non sono bastate le spiegazioni tecniche del dirigente della Commissione, Maurizio Praticò, a cui si affida Montuoro che ha sottolineato che, come detto dal dirigente, bisogna leggere comunicazione/ informativa invece di presa d'atto. Pur lasciando aperta la porta a delle delucidazioni che saranno offerte dal competente Dipartimento Programmazione Unitaria retto da Maurizio Nicolai.

Tutto finito? Neanche a parlarne, perché Graziano pur ringraziando il Presidente per la determinazione cui è giunto, ha chiesto, comunque, che anche per una semplice discussione sulla presa d'atto sia garantito il supporto tecnico della Giunta.

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