La proposta

Statale 106, Sofo e Ferro (FdI): «Il Governo chieda l’inserimento nella rete europea dei trasporti»

L’appello dell’europarlamentare e della deputata di Fratelli d'Italia in una conferenza stampa a Crotone: «Consentirebbe di avere i fondi non soltanto per la messa in sicurezza, ma anche per il potenziamento. Occasione per lo sviluppo del Sud e di tutto il versante ionico»

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di Francesca Caiazzo
29 novembre 2021
17:45

La Commissione europea sarebbe disponibile a valutare l’inserimento di tutta la statale 106 (e non solo di alcuni tratti a Nord) nel corridoio Ten-T, ma fino ad oggi il Governo non ne ha fatto richiesta e ormai i termini per farlo scadono il 14 dicembre prossimo. È, in sintesi, la risposta ottenuta dall’europarlamentare Vincenzo Sofo, di Fratelli d’Italia, alla sua interrogazione sul potenziamento della strada, alla luce dei numerosi incidenti, spesso mortali, di cui è teatro, e sull’inserimento della SS 106 in questa «rete di trasporti trans-europea, che è la spina dorsale in termini di trasporti dell’Europa». Così, parte dai territori, l’appello al Governo «affinché utilizzi gli ultimi giorni a disposizione per presentare questa richiesta e non perdere un’occasione importante per lo sviluppo del Sud e di tutto il versante ionico» ha ribadito in una apposita conferenza stampa svoltasi questa mattina a Crotone, alla quale ha prtecipato anche la deputata e coordinatrice regionale del partito, Wanda Ferro.

La Calabria al centro

Sofo ricorda che l’accoglimento della richiesta «consentirebbe di avere i fondi non soltanto per la messa in sicurezza, ma anche per il potenziamento della statale 106, per farla diventare una strada ad alta percorrenza, un’arteria fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno. Già il Sud è dimenticato da tutti, ma l’area ionica è la parte più dimenticata del Sud».


Non aver presentato l’istanza, per l’europarlamentare è «una mancanza allucinante per un Governo che tutti i giorni si riempie la bocca di sviluppo del Mezzogiorno, ma che poi non approfitta delle occasioni concrete e reali per svilupparlo». Sofo ricorda che diverse amministrazioni locali e comitati cittadini che si battono per la messa in sicurezza della statale 106 sono scese in campo, e ora c’è bisogno che il «Governo ascolti i territori, anche se la Calabria è considerata l’ultima regione sfigata d’Italia. Non è così, perché proprio da qua può ripartire lo sviluppo del Sud e dell’Italia. Abbiamo necessità di tornare al centro del Mediterraneo, dove si giocano gli scenari futuri e noi possiamo avere un ruolo centrale, abbiamo il dovere di far tornare la Calabria a essere parte d’Europa. Per fare questo, appunto, abbiamo bisogno di inserirla in questa Rete dei trasporti europei e l’occasione per la 106 va sfruttata».

Investimenti su infrastrutture e trasporti

Della stessa opinione anche Ferro, per la quale questa strada «dovrà usufruire di fondi comunitari ed essere messa nelle condizioni di diventare una infrastruttura da terzo millennio e non vedere a spizzichi e bocconi qualche riammodernamento. Bisogna dare la certezza ai cittadini di poter viaggiare su una strada sicura, dando la possibilità ai territori di dialogare, ancor di più per Crotone e la sua provincia, che nel tempo è stata sempre defraudata dalla infrastrutture primarie, dai mezzi di trasporto, non ultimo l’aeroporto che sarebbe necessario rilanciare. Su questo, sono convinta che la Regione Calabria presterà la sua attenzione».

Per la deputata, infine, il Crotonese «dovrebbe vedere investimenti sul trasporto ferroviario e ottenere una metropolitana ad alta velocità anche rispetto al collegamento con l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme».

Il Ponte sullo Stretto

Sollecitato dai giornalisti, Sofo ha parlato anche del Ponte sullo Stretto: «Se ne parla da decenni ed è già prevista dal corridoio Ten-T di cui stiamo parlando. La Commissione europea prevede lo sviluppo di questa rete di trasporti ad alta velocità fino alla Sicilia, Palermo e Catania: è evidente che c’è bisogno di un tunnel o di un ponte per portarla. La stessa Commissione chiede che venga realizzato entro il 2030, ma l’Italia se ne sta fregando perché nel Pnrr non ci sono le risorse».

Secondo l’europarlamentare, l’opera «rientra in uno sviluppo integrato, che significa valorizzazione dei porti e dell’aeroporto di Crotone e il potenziamento della statale 106, sul versante ionico; alta velocità e sviluppo del porto di Gioia Tauro sul versante tirrenico. Solo così il Ponte sullo Stretto non rischia di essere una cattedrale nel deserto, ma restituirebbe centralità alla Calabria, che diventerebbe essa stessa ponte tra la Sicilia e l’Italia continentale e, dunque, l’Europa».

Giornalista
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