Ritardi, carenze e un disavanzo stratosferico. Ecco i dati del disastro della sanità calabrese

Trasmesso il verbale dell’ultimo Tavolo tecnico interministeriale per la verifica dell’attuazione del Piano di rientro del 4 aprile scorso che ha fatto scattare automaticamente l’aumento delle aliquote fiscali e il blocco del turn over fino al 31 dicembre, anche se quest’ultimo aspetto dovrebbe essere superato grazie a un emendamento al “Decreto Calabria”

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di Redazione
25 maggio 2019
19:45

Ritardi nella maggior parte delle azioni previste dal Programma operativo 2016-2018, “persistenza di carenze nei vari settori”, tempi di pagamento dei fornitori “non rispettosi della direttiva europea”, situazione debitoria delle aziende ancora elevata. Sono alcune delle criticità nella gestione della sanità calabrese contenute nel verbale dell’ultimo Tavolo tecnico interministeriale per la verifica dell’attuazione del Piano di rientro con il Coordinamento Lea, il cosiddetto “Tavolo Adduce”, dal nome del dirigente ministeriale che lo presiede: il Tavolo si è riunito lo scorso 4 aprile. Il verbale è stato trasmesso alla Regione e all’Ufficio del commissario ad acta, facendo scattare automaticamente in Calabria l’aumento delle aliquote fiscali e il blocco del turn over fino al 31 dicembre, anche se quest’ultimo aspetto dovrebbe essere superato grazie a un emendamento al “Decreto Calabria” varato dal governo, emendamento già approvato in Commissione Affari sociali della Camera.

 


Nel verbale, in premessa, si prende “atto del clima collaborativo che si è instaurato tra la struttura commissariale e la struttura regionale”, quindi si entra nel dettaglio delle criticità riscontrate in sede di istruttoria. Il verbale del Tavolo evidenzia “una grave situazione amministrativa” all'Asp di Cosenza e una situazione problematica all'Asp di Reggio Calabria per la quale – scrive il Tavolo Adduce – “non risultano adottati i bilanci dal 2013 al 2017”. Nel verbale si rileva poi che “la Regione Calabria al quarto trimestre 2018 presenta un disavanzo di 168,898 milioni. Dopo il conferimento delle coperture, per 107,304 milioni, derivanti dal gettito delle aliquote fiscali massimizzate, pari a 98,746 milioni, dal conferimento di 8,558 milioni quale “quota sociale” delle prestazioni socio-sanitarie presente sul Bilancio regionale 2019, il risultato di gestione del quarto trimestre 2018 evidenzia un disavanzo di 61,594 milioni”.

 

Questo significa – specifica il Tavolo Adduce – che “si sono realizzate, con riferimento al risultato di gestione dell’anno 2018, le condizioni per l’applicazione degli automatismi fiscali previsti dalla legislazione vigente, vale a dire l’ulteriore incremento delle aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale all’Irpef per l’anno d’imposta in corso, rispettivamente nelle misure di 0,15 e 0,30 punti, per l’applicazione del blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello in corso e per l’applicazione del divieto di effettuare spese non obbligatorie per il medesimo periodo”.

Il Tavolo Adduce poi annota che “tutte le aziende del Servizio sanitario regionale evidenziano tempi di pagamento non rispettosi della direttiva europea sui tempi di pagamento”, mentre, con riferimento al monitoraggio dell'erogazione del Lea, osserva che “anche i dati 2017 segnalano la persistenza di carenze nei vari settori, con particolare riferimento all’adesione agli screening oncologici, all’assistenza domiciliare e alla qualità dell’assistenza ospedaliera”. Tavolo e Comitato Lea poi “preliminarmente ribadiscono che la maggior parte delle azioni previste dal Programma operativo 2016-2018 risultino essere in ritardo rispetto a quanto programmato” sollecitando, in particolare, “il provvedimento di definizione dei nodi della rete riabilitativa e della lungodegenza e la prevista revisione della rete oncologica”. Il verbale si conclude con la richiesta del Tavolo e del Comitato Lea alla struttura commissariale “di trasmettere, con celerità, il Programma operativo 2019-2021”.

 

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