Tirocinanti, Morra (M5s): «La proroga dipende dalla Regione Calabria»

Il presidente della Commissione parlamentare antimafia interviene precisando che la colpa del mancato prosieguo della formazione per oltre 4mila persone non dipenderebbe dal Governo bensì da «un'impropria richiesta» da parte della Cittadella

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di Redazione
20 maggio 2019
16:34
Nicola Morra
Nicola Morra

«La proroga dei 4.500 tirocinanti degli Enti locali calabresi dipende esclusivamente dalla Regione Calabria». E’ quanto dichiara Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia e senatore M5S per la Circoscrizione Calabria, in una nota stampa in cui interviene sulla questione dei tirocinanti in Calabria. «In questi giorni mi sono concretamente attivato per fare chiarezza sulla situazione degli oltre 4.500 tirocinanti impegnati presso gli Enti locali calabresi». Importante, a giudizio di Morra «fornire un riscontro alle istanze di cittadini in una situazione di disagio e non per cavalcare un "problema" da utilizzare quale strumento di clientela alle prossime elezioni per il governatore della Calabria, che evidentemente non mi vedono coinvolto in prima persona».

Come riferito dall'esponente pentastellato:«Risulta che l'assessorato al lavoro della Regione Calabria sostenga che il prosieguo delle attività di formazione presso gli Enti locali calabresi da parte degli ex percettori degli ammortizzatori in deroga sia bloccato a causa del Governo, stante la mancata risposta ad una sorta di richiesta di valutazione favorevole del Ministero degli Interni al prolungamento dei tirocini anche dopo la scadenza di ottobre. Ebbene - prosegue il senatore - gli uffici ministeriali dell’interno da me contattati, effettuate le verifiche del caso, segnalano che il Ministero dell'Interno non avrebbe competenza in merito e, pertanto, non possono dare alcun riscontro, tantomeno positivo, a quella che sarebbe un'impropria richiesta della Regione Calabria». Una vicenda, in sintesi, che necessita chiarezza: «Mi duole quindi constatare che la dignità dei calabresi ancora oggi appare ostaggio di una classe politica locale che alimenta il bisogno per tradurlo in bacino elettorale nella prossima tornata elettorale in Calabria. Ai sottosegretari Luigi Gaetti e Carlo Sibilia - conclude - ho, comunque, chiesto di monitorare la situazione presso il Ministero, vista la loro completa disponibilità».


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