Con il provvedimento tornano operativi solo gli uffici giudiziari di Bassano del Grappa. Alba, Lucera e la città ionica aspettano: Il governo «è delegato ad adottare, entro dodici mesi uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari». L’ottimismo di Rapani. Baldino: «Lavoreremo perché sia inserito nel ddl»
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Lo stabile che ha ospitato fino al 2012 il Tribunale di Rossano
Se gli esperti della materia hanno sempre sostenuto che il Tribunale di Rossano, prima o poi, sarebbe stato riaperto, contestualmente ad altri che ne vantano i requisiti, allora c’è qualcosa che non quadra. Anche se la porta resta aperta.
Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del disegno di legge recante le “disposizioni in materia di circoscrizioni giudiziarie”.
Il documento, composto di otto articoli e sei allegati – è bene dirlo subito – non fa alcun riferimento al soppresso tribunale di Rossano, quindi ad una sua riapertura – o nuova istituzione circondariale come il tribunale della Sibaritide –. Nell’articolo 1, però, si specifica che «il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, con l’osservanza dei principi e criteri direttivi» che seguono e che Rossano vanta ampiamente.
La speranza – ammesso che non si muoia disperati – è che come riportato dal disegno di legge, entro i dodici mesi che verranno il Consiglio dei ministri adotti un decreto ad hoc per la riorganizzazione della giustizia nel nordest calabrese.
La battaglia – anche personale – mossa dal senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, non è ancora vinta, anche se le premesse ci sono ancora tutte. Tra queste, certamente quelle fornite dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, in cui specificatamente faceva riferimento al Tribunale di Rossano rispondendo ad un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato di Europa Verde/Avs in commissione Giustizia, Devis Dori, stimolato sul tema dalla dirigente nazionale del partito Elisa Romano, militante del circolo di Corigliano Rossano.
Il provvedimento, ancora, all’articolo 2 istituisce il tribunale e la procura della Repubblica di Bassano del Grappa, circoscrizione tanto cara al ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Proprio Bassano, insieme a Lucera, Alba e Rossano – certamente più di tutti gli altri – erano i “tribunalini” maggiormente in predicato di essere riaperti in virtù dei requisiti richiesti dal governo, delle necessità e delle difficoltà di erogare il servizio giustizia in quei territori. Corigliano Rossano, resta dunque fuori dai giochi, pur in “bella compagnia”, al momento, con la cittadina foggiana e quella del Cuneese.
I dettagli del disegno di legge
L’articolo 3, a seguire ripristina gli uffici giudiziari nel distretto di corte di appello di L’Aquila, quindi i tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto e le relative procure della Repubblica, oggetto di proroghe rispetto alla revisione della geografia giudiziaria varata nel 2012 dall’allora ministro Severino (37 i tribunali chiusi in tutta Italia), perché interessati dal terremoto.
Gli atri articoli del disegno di legge riguardano aspetti prettamente tecnici – ma assolutamente non secondari – come la determinazione degli organici e nomina dei dirigenti, la copertura dell’organico del tribunale di Bassano e della relativa procura della Repubblica, l’aumento del ruolo organico del personale della magistratura e del personale amministrativo e le disposizioni finanziarie e amministrative.
Partendo da queste ultime, è conditio sine qua non che le istituzioni dei nuovi tribunali «non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Ciò significa che lo Stato non spenderà una lira per le strutture. Un punto a favore di Rossano che vanta già un palazzo di giustizia di proprietà comunale, rimesso a nuovo nei mesi scorsi dall’amministrazione Stasi proprio in previsione di questa operazione.
Interessante è anche l’articolo relativo alla copertura dell’organico dei magistrati del tribunale di Bassano del Grappa – come modus operandi del governo – a cui si provvederà «mediante le ordinarie procedure di trasferimento», nonostante le gravi carenze di organico, su cui comunque si interverrà, come previsto dall’articolo 6 (Aumento del ruolo organico del personale della magistratura e del personale amministrativo).
Il provvedimento, cita testualmente che in questa previsione «il ruolo organico della magistratura ordinaria è aumentato di sette unità e la dotazione organica dell’amministrazione giudiziaria del comparto Funzioni Centrali è aumentata complessivamente di venticinque unità, di cui quattordici unità nell’area dei funzionari e undici unità nell’area degli assistenti». Inoltre, «il Ministero della giustizia è autorizzato a bandire nel corso dell’anno 2026 in aggiunta alle ordinarie facoltà assunzionali, le procedure concorsuali di reclutamento finalizzate all’assunzione di personale della magistratura del personale amministrativo».
Insomma, tutti punti a favore in una partita che si giocherà entro i prossimi dodici mesi. A voler essere ottimisti, il tribunale di Corigliano Rossano (e della Sibaritide) potrebbe essere istituito entro il prossimo luglio, anche se ci si attendeva di meglio.
L’ottimismo di Rapani
Il senatore di Corigliano Rossano, membro della Commissione Giustizia, ha iniziato a muovere i suoi primi passi proprio lavorando alla riapertura/istituzione del tribunale di Rossano. In una nota sembra comunque soddisfatto dell’operato del governo – e non potrebbe essere altrimenti – che sta facendo tutti contenti, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Bassano sarebbe infatti sostenuto anche dal leghista e sottosegretario alla Giustizia, Ostellari. Per Alba spingerebbero altri due viceministri, il leghista Bergesio e pure il piemontese Delmastro mentre Rossano, pur sponsorizzato da un “semplice” senatore è quello che – in tutta Italia – più di tutti non si sarebbe dovuto sopprimere.
«Per la prima volta, dopo 13 anni, il Governo torna ad occuparsi seriamente della geografia giudiziaria in Italia. È stata approvata la bozza del documento che avvia l'iter per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, tema abbandonato per oltre un decennio nell'indifferenza generale», dichiara Rapani. «Il provvedimento, ora atteso in Commissione Giustizia e successivamente in Aula prevede la delega al Governo per valutare le richieste provenienti dai territori. Sarà così possibile verificare, caso per caso, se esistano i presupposti per riaprire i tribunali soppressi. Sin dal mio insediamento ho lavorato con determinazione per riportare la questione della giustizia nei territori al centro del dibattito politico. Oggi, dopo anni di immobilismo, finalmente si apre uno spiraglio concreto. Corigliano Rossano è stata tra le più colpite dalla revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Un territorio oggi schiacciato dalla presenza soffocante della criminalità organizzata e privo di una sede giudiziaria autonoma. Riaprire il tribunale significherebbe ristabilire una presenza concreta dello Stato. Su questi temi occorre coesione. Le battaglie di civiltà si vincono solo se si è compatti, al di là dei colori politici. Serve un fronte istituzionale unito, per restituire giustizia vera ai cittadini».
Baldino: «Lavoreremo perché Corigliano Rossano sia inserita nel ddl»
«Abbiamo letto con attenzione il provvedimento del governo sulla riforma della geografia giudiziaria. Il provvedimento prevede l’istituzione del tribunale di Bassano del Grappa, territorio del ministro Nordio, e il ripristino dei tribunali rientranti del cratere sismico e di alcune isole minori, uffici giudiziari che non sono mai stati effettivamente soppressi grazie a provvedimenti di proroga. In questo quadro manca la riapertura del Tribunale di Corigliano Rossano», commenta la deputata del Movimento Cinque Stelle, Vittoria Baldino.
«Per questa ragione, mettendo da parte ogni steccato ideologico e in nome di un obiettivo comune e di una responsabilità istituzionale condivisa, quando il provvedimento arriverà all’attenzione del Parlamento lavoreremo affinché la riapertura del tribunale venga inserita nel provvedimento. Parliamo di un’area vasta, popolosa e strategica, segnata ancora gravemente dalla criminalità organizzata e dove la giustizia resta una corsa a ostacoli: distanze enormi, uffici sovraccarichi, tempi dilatati che penalizzano imprese, professionisti e cittadini».
«La giustizia di prossimità è un diritto fondamentale e un presidio di legalità non può essere negato a un’area vasta e strategica come la Sibaritide. Per questo – conclude la deputata eletta nel collegio di Corigliano Rossano – lavoreremo con determinazione nelle sedi parlamentari e istituzionali affinché questa ingiustizia venga sanata e la riapertura del tribunale di Corigliano Rossano diventi realtà».