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VIBO VALENTIA - Non avrebbe mai pensato a un avvio così difficile Andrea Niglia. Il neo presidente della provincia è stato costretto a presentarsi alla prima conferenza stampa accompagnato da un legale di fiducia.
Pesantissime le dichiarazioni, le accuse e le << illazioni>> sul suo conto. Tra quanti lo hanno ritenuto oggetto di un << accordo criminogeno>> e quanti gli ha rinfacciato di rappresentare << gli interessi di faccendieri esterni alla politica che agiscono nell’ombra >>.
<< Facciano nomi e cognomi di questi faccendieri se ne sono tanto sicuri>> - ha ribattuto ieri Niglia a margine della conferenza stampa, con riferimento alle parole pronunciate dal parlamentare Bruno Censore, nel corso di un incontro pro-Oliverio in un noto albergo del capoluogo.
<< Non ci sono stati accorduni – ha sbottato poi il presidente – ma solo uomini che nel rispetto delle reciproche idee hanno deciso di mettersi a lavoro per risollevare un ente in dissesto>>. A proposito del default, Niglia ha promesso di intraprendere una sorta di “terza via”, un percorso abbreviato per venire fuori dall’emergenza finanziaria in tempi brevi. E ha annunciato che nella prossima settimana sarà a Roma per partecipare con il ministro Maria Carmela Lanzetta << a un tavolo tecnico che affronti i nodi al pettine dell’ente intermedio vibonese >>.
Insomma, << la politica della concretezza >> contrapposta a quella << becera delle diffamazioni>>.
E’ stata fatta nuovamente chiarezza, infine, dal sindaco di Briatico sulla sua appartenenza politica. Tirato per la giacca un po’ dai renziani del Pd e un po’ dagli azzurri, Niglia ha precisato, una volta per tutte: << non ho preso ancora tessera di partito, si vedrà più in avanti, ma simpatizzo per FI >>.