Vibo, De Nisi: «Nessun inciucio, volevo costruire un blocco autonomo»

Riceviamo e pubblichiamo la replica dell'ex presidente della Provincia: «Perchè dovrei vergognarmi per un veloce saluto, peraltro nemmeno programmato e per di più all’ingresso dell’aeroporto?»

13 ottobre 2018
09:25
Francesco De Nisi
Francesco De Nisi

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la replica dell'ex presidente della Provincia di Vibo, Francesco De Nisi, in merito agli ultimi articoli pubblicati:

 



"Sollecitato da tanti amministratori locali che non si riconoscono nel Pd e nel centrodestra, ho accettato di impegnarmi a costruire una lista senza colore politico, distante dai due poli destra-sinistra, con il solo fine di dare rappresentanza in consiglio provinciale alle voci che non si riconoscono nei soliti blocchi vibonesi. E’ forse un reato questo?
A tal fine pertanto, e solo a tal fine, ci siamo incontrati con l’ex presidente Bruni ed altri amici e, dopo alcune interlocuzioni, sera di mercoledì 10 ci siamo ritrovati con tutti i partecipanti alla lista per predisporre la documentazione. Per la componente di Bruni erano presenti Marco Martino e Pasquale Fera. In quella sede ci è stata prodotta l'accettazione delle candidature del sindaco e di un assessore di Dinami nonché del sindaco di Spadola. Ciò è avvenuto, naturalmente, senza coercizione alcuna e senza rinvio ad altre discussioni per la presentazione della lista. Perché allora qualcuno ha scritto che avrei fregato a Bruni le accettazioni di candidatura?
Quanto all’accusa di essere stato ondivago tra destra e sinistra, ribadisco ancora una volta (ma vedo che non se ne vuole proprio prendere atto) che non possiedo alcuna tessera partitica dal 2016 allorquando, essendomi stato impedito di partecipare al congresso, ho deciso di non far più parte del Pd e non prenderne più la tessera. In ragione di ciò, alle politiche del 2018 da persona libera ho deciso di votare per il senatore Mangialavori e per la deputata Ferro, ritenendoli più idonei a rappresentare i bisogni del territorio.
Quanto alle prossime provinciali, ho partecipato ad una sola riunione, la prima, indetta dal senatore Mangialavori. Messo in chiaro dai presenti che il tavolo era riservato a forze politiche del centrodestra, non facendo io parte di alcuna forza di centrodestra non ho più partecipato agli incontri successivi, seppur invitato, anche perché, concluso il tavolo con la scelta del candidato, nessuno ha pensato di allargare la coalizione a liste civiche.
Qualcuno ha voluto artatamente costruire castelli in aria dopo un mio veloce incontro con il presidente della Regione, o meglio un veloce saluto di pochissimi minuti, all'ingresso dell'aeroporto di Lamezia con migliaia di persone intorno. Saluto immortalato dal solito passante che, stranamente, si trovava a passare di là e ha mandato subito la foto al solito sito on line, e questa foto è diventata la prova del misfatto, di cui vergognarsi. Perché dovrei vergognarmi per un veloce saluto, peraltro nemmeno programmato e per di più all’ingresso dell’aeroporto? Si vergognassero invece coloro, di destra e di sinistra, che dal Governatore vanno a chiedere favori e prebende.
Inoltre, stiano sereni coloro che nel Pd sentono a rischio la loro poltrona per un mio presunto avvicinamento al partito: non ho alcuna intenzione di tornare nel Pd. Piuttosto che parlare sprezzantemente di “qualche modesto dirigente che è andato via”, farebbero meglio a chiedersi perché a Vibo e provincia abbiano abbandonato il partito migliaia di elettori.
E stiano sereni anche coloro che per anni sono stati nelle grazie di governatori e potenti: potranno continuare a gestire e a prendere ciò che vogliono, io non sono affatto interessato a far parte di cerchi magici. Così come non sono interessato ad entrare nella cerchia di politici rampanti che pensano di programmare il futuro dei popoli e non si accorgono che le amministrazioni che guidano lasciano morire città e paesi nel degrado e tra i rifiuti.
Altra questione: non ho presentato il candidato a presidente perché il mio intento è far partecipare amici amministratori locali alla vita democratica della Provincia da semplici consiglieri. Ho lasciato l'incarico di presidente da sette anni e non voglio ora partecipare né direttamente né tramite amici, ad alcuna forma di gestione. Chiaro, dunque, perché non ho presentato la candidatura a presidente?
A chi è alla ricerca di finti scoop, tentando di certificare con foto, più volte nello stesso giorno, praticamente ad ogni stretta di mano, presunti cambi di casacca rivolgo l’invito a rassegnarsi: quando deciderò di aderire ad altra parte politica lo farò pubblicamente, a testa alta.
Quanto, infine, alla prossima competizione provinciale, vinca il migliore. E' una battaglia che non mi appartiene e non accetto di essere trascinato, strumentalmente, da nessuna parte in campo".

Francesco De Nisi

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