Wanda Ferro in Consiglio regionale, slitta la sentenza

La delicata decisione dei giudici amministrativi dovrebbe arrivare nella mattinata di domani. A contendersi l’ultimo scranno utile Giuseppe Mangialavori ed Ennio Morrone
di Riccardo Tripepi
25 gennaio 2017
22:30
Palazzo Campanella
Palazzo Campanella

Un’altra giornata di attesa al Tar Calabria. La sentenza sull’ingresso di Wanda Ferro in Consiglio, ma anche e soprattutto il responso su chi dovrà lasciarle il posto non è arrivata nel pomeriggio, come si aspettavano un po’ tutti, compresi i legali delle varie parti in causa. Alle 17 quando i funzionari hanno abbandonato l’edificio è stato chiaro che ci sarebbe stato bisogno ancora di qualche ora per avere contezza della decisione dei giudici amministrativi che dovrebbe arrivare nella mattinata di domani.

 


L’ingresso della Ferro e i fragili equilibri del centrodestra

 

A contendersi l’ultimo scranno utile ci sono il consigliere della Casa delle Libertà Giuseppe Mangialavori che i bookmakers quotano come il favorito a lasciare Palazzo Campanella, in quanto l’ultimo seggio con l’ultimo resto è andato a lui e Ennio Morrone, eletto tra le fila di Forza Italia. Morrone, tuttavia, ha poi lasciato il partito degli azzurri in aperta rottura con la gestione di Jole Santelli. Tanto che in occasione delle ultime comunali a Cosenza, dopo essersi avvicinato al gruppo di Ala di Denis Verdini, Morrone ha appoggiato la corsa perdente di Carlo Guccione, candidato sindaco per il Pd.

 

Tanto che tutto il centrodestra è insorto, nelle giornate che hanno preceduto l’ultima udienza davanti al Tar, contro l’Avvocatura regionale che avrebbe preso le parti di Morrone nella proprio memoria di costituzione. Per Oliverio, il ragionamento dei consiglieri del centrodestra, sarebbe assai più comodo far rimanere un “amico” del centrosinistra. Dall’Avvocatura regionale hanno replicato facendo sapere di aver soltanto in maniera asettica interpretato le norme, ma è chiaro che l’avvicendamento in atto sarà destinato a modificare gli equilibri di palazzo Campanella, soprattutto all’interno dell’opposizione.

 

Caso Ferro, Nicolò: «Nessuna spaccatura nel centrodestra»

 

Lo slittamento della sentenza, tuttavia, fa pensare a qualcuno che la partita possa essere anche più complicata e che la sentenza del Tar non fosse già scritta come si era ipotizzato. E non è mancato chi ha notato come l’avvocato di Mangialavori anche nell’ultimo intervento abbia insistito e non poco sulla pista che porterebbe all’esclusione di Baldo Esposito del Nuovo Centrodestra, con un’ulteriore e diversa interpretazione della legge elettorale e del sistema dei resti.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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